Questa è la lettera(contratto), consegnatami contestualmente nella sede della casa editrice a Roma il 9 maggio 1980 dalle mani di Mario Ubaldini, che desidero qui ricordare come editore onesto e corretto e come persona dai modi squisiti, dotato di un tratto signorile di cui mai ne ho visto riprodotto un semplice stralcio nei suoi presupposti colleghi di categoria.Come per il rifiuto di pubblicare un altro titolo, con lo stesso paradigma, per il Gruppo Editoriale Fabbri Bompiani Sonzogno Etas SpA, avrò cura di spiegare, prossimamente, in un post le ragioni che mi hanno indotto , all’inizio degli anni Ottanta, a non consegnare alla casa editrice Astrolabio-Ubaldini il dattiloscritto per la pubblicazione già stabilita.
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Quando ancora c’erano gli editori seri e io abitavo al civico numero 98 del corso Vittorio Emanuele III(il re che aveva intitolato il corso in un comune della Repubblica che lo aveva mandato a declinare il suo Dasein in Egitto!)