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V.S. Gaudio ⁞ AllitterAZIONE.Stimmung con Alfio Fiorentino

Creato il 18 marzo 2016 da Vsgaudio @vuessegaudio

V.S. Gaudio AllitterAZIONE.Stimmung Alfio Fiorentino

Alfio Fiorentino, fonAZIONE, Laboratorio delle Arti , Milano 1979|Prefazioni di Alberto Cappi, V.S.Gaudio, Carlo A. Sitta|

V.S. Gaudio AllitterAZIONE.Stimmung Alfio Fiorentino

V.S. GaudioPROAIRETICA UN PO’ FONETICAMini-Stimmung sulla poesia a spostamento di fantasma di Alfio FiorentinoSolo stempia ortogonaleDuttile argenteo pesceEditto da tastare baritonale ballonzoloNel cerchiante apostrofo del cardine teoreticoO nella parentesi del tranquillo obeso daltonicoRuinoso orroroso togliendo raggiro rato ostico troppoOndeggio volitivo dannante aprioristicoRagionando come una postilla da programmareRiguardo a occhi riguardo in absoluto spazioO dopo rigando un volto una squadrata direzionePerlomeno sto voltato nel chiarezzante novilunioSull’autobus Padova-Venezia notabile dalla chiarezzaC’ero anch’io quel marzo del 76 partitivo del dimostroO tremebonda orabile pervicace salasso ottundenteArgenteo pesce duttile ostentamente in tra(u)m(a)Cerchiante stabulatorio postumo triplice obsoletoDa inizio antropomorfo perlomeno sto voltatoOrtogonale da rinverdire e da tastareScervellante da mimare se regge nella cerviceOmbelicale se certo lambiccoVelocissima - menteCerca fuga avulso stempiaAbbreviativo torbido celeste labbroConnotativo accennante giurassicoA Venezia deliberato dormiente pocoStabulatorio postumo da triplice ossido-focolaioOndeggio volitivo baritonale apostrofoDal-tonico terminale partitivo duttile
V.S. Gaudio ⁞ AllitterAZIONE.Stimmung con Alfio Fiorentino
▬ In memoria di Alfio Fiorentino|
La Proairetica,va da sé, rinviando alle azioni, ai proairetismi di cui al Barthes di S/Z, cerca di formarsi come armatura leggibile, la provocazione schönberghiana che fu fonAZIONEdi Alfio Fiorentino qui viene riassunta, pur dentro gli schemi verbali dell’allitterAZIONE, come se fosse nel paradigma della vista piuttosto che in quella dell’udito che si muove, d’altronde, nello spazio dell’udibile per essere vista anche dall’orecchio. Nel testo della Stimmung, ma se vi immergete nel testo di fonAZIONEè meglio, potreste farvi le sequenze di azioni, allo stesso modo, in parte, è evidente, della modalità esposta da Roland Barthes in S/Z: essere immerso, essere nascosto, pensare, sedersi, o sedersi accanto nell’autobus da Padova a Venezia, narrare, conoscere la storia, esitare a raccontare, porsi una domanda, toccare, gettare uno sguardo intorno, arrivare, bussare, abbracciare, consegnare l’oggetto, anche l’oggetto “a”, non dimentichiamo che ci stiamo muovendo con il fantasma(è la poesia dello spostamento del fantasma, questo scrissi nella breve prefazione a fonAZIONE ), voler uscire, partire o ripartire, la poesia di Alfio Fiorentino ha la mobilità estrema degli assi della rappresentazione, vi è una sorta di equidistanza tra i nodi del luogo di osservazione, o la contiguità tra altezza e azimut, e viaggia nel notturno dello schema verbale tanto che lo schema verbale Confondere discende e penetra all’infinito per possedersi più che nelle strutture Schizomorfe in quelle Mistiche, antifrastiche, che, dell’eroico, hanno la viscosità sensoriale, fonAZIONE, questo scrissi, è una quête che inscrive una specie di sacrificio oblativo dell’occhio, tanto che non c’è bisogno più dell’occhio del Super-Io, sacrificio semantico e sintattico che spazialmente dilata e trascina le immagini dall’ombra alla sommersione della luce, per inscenare un fantasma a sostanza effusiva, e così dopo aver visto il teatro, la prossimità dell’oggetto, la sua immobilità apparente, c’è forse una pausa, e quindi di nuovo bussare, entrare, ringraziare il messaggero, compensare o esserne deluso, partire o cantare, vien voglia di dormire, avvicinarsi, sedersi, ancora accanto all’oggetto “a” sull’autobus che prima o poi arriverà a Venezia, sedersi fianco a fianco, come capita anche in un racconto di Isaac Asimov della serie dei "Blackwidowers", parlare, fuga della vittima, alla maniera dell’inseguimento a Venezia di Jean Baudrillard, ritorno all’ordine che è arrivare alla meta dell’escursione, qualcuno fa una passeggiata nei boschi, anche se non è Umberto Eco, ritorno, richiesta di confessione al fantasma, rapimento, invito, arrivare in ritardo, il poeta arriva sempre dopo, riprendere lo spettacolo, oggetto “a” immobile, scorgere l’oggetto, essere deluso, schema verbale della statua ritrovata o risparmiata, se ci si affida all’analemma esponenziale dell’oggetto “a”.D’altra parte l’autore, il poeta, dov’è che si trova? “io non c’ero, e se c’ero, dovevo essere altrove, di certo mi trovavo in profondo, era lì, che governavo il mio battello ebbro”, scrisse come testimonianza Alfio.

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