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Mario Vargas Llosa: lezione di stile

Creato il 12 febbraio 2013 da Pamelaserafino
Mario Vargas Llosa: lezione di stile

Nella premessa al suo libro Lettere ad un aspirante romanziere, Mario Vargas Llosa immagina di rivolgersi ad un potenziale scrittore che gli pone alcune domande sul suo mestiere, per rispondere alle quali nasce una profonda meditazione sulla scrittura e sulla letteratura.
Di seguito riporto un significativo brano del capitolo sullo "stile narrativo" in cui l'autore fornisce un consiglio pratico intorno alla questione:

"Dal momento che non è possibile essere un romanziere senza avere uno stile coerente e necessario, e lei vuole essere, cerchi e trovi il suo stile. Legga moltissimo, perché è impossibile avere un linguaggio ricco, disinvolto senza leggere abbondante ebuona letteratura, e crechi, nella misura delle sue forze, poiché non è così facile, di non imitare gli stili dei romanzieri che più ammira e che le hanno insegnato ad amare la letteratura. [...]Cerchi di evitare di riprodurre meccanicamente le figure e i modi della loro scrittura perché se lei non riesce ad elaborare uno stile personale, quello che si addice più di ogni altro a quello che vuole narrare, le sue storie difficilmente riusciranno a impregnarsi del potere di persuasione che che le faccia vivere.Cercare e trovare il proprio stile è possibile.
[...]
Non so se lei sa che Flaubert aveva, a proposito dello stile una, una teoria: quella del mot juste. La parola giusta era quella-unica- che poteva esprimere compitamente l'idea. dovere dello scrittore era trovarla. Come poteva sapere quando la trovava? Glielo diceva l'orecchio la parola era giusta quando suonava bene. Quel perefetto adeguamento tra forma e materia-tra parola ed idea- si traduceva in armonia musicale. Percio Flaubert sottoponeva tutte le sue frasi alla prova de la "guelaude" (lo schiamazzo o vocìo). Se ne andava a leggere ad alta voce quello che aveva scritto, in un viale alberato dei tigli che esiste ancora vicino alla sua casa di Croisset: la allée de gueulades. Lì leggeva a perdifiato quel che aveva scritto e l'orecchio gli diceva se aveva colto nel segno o se doveva continuare a cercare vocaboli e frasi fino a raggiungere le perfezione artistica, che perseguì con ostinata tenacia fino a raggiungerla.
[...]
La scrittura è soltano un aspetto della forma letteraria. Un altro, non meno importante, è la tecnica, perché le parole noon sono sufficienti per raccontare buone storie.

(da Mario Vargas Llosa, Lettere a un aspirante romanziere, Einaudi, 1998.)

Mario Vargas Llosa: lezione di stile

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