Da che il mondo e i suoi abitanti producono beni in vendita, la pubblicità ha rivestito un ruolo fondamentale; oggi, a differenza del passato, in una società che va per immagini – e a gran velocità – la rapidità di un messaggio, di un’immagine, l’impatto immediato che ha un prodotto rispetto a un altro sul consumatore è la chiave per il successo in termini di vendite. Per questo assistiamo, in televisione come in altre forme visive, a pubblicità sempre più accattivanti, che spesso hanno ben poco a che fare con il prodotto reclamizzato.
A dimostrazione della delicatezza e della facilità con cui il marketing può ingannare il consumatore, vi è stata una recente condanna in Olanda verso la pubblicità nel campo del gaming (gioco d’azzardo), che ha stigmatizzato le informazioni ingannevoli circa i rischi del gioco e le possibilità di vincere i premi.
La furbizia di una campagna di marketing diventa ancora più pericolosa quando in ballo ci sono prodotti il cui consumo ha conseguenze dirette sulla nostra vita, per esempio nel campo alimentare: è proprio attraverso una campagna pubblicitaria vincente, e non in virtù di una corretta presentazione del prodotto (necessaria in una società in cui le produzioni sono innumerevoli) che si determina il successo e le vendite di un determinato alimento; si sacrifica la scelta in base alla qualità in favore di occhi puntati al packaging (confezionamento) sempre più curato e mirato a colpire il senso estetico del consumatore. Si dice, addirittura, che nelle pubblicità relative al latte non è il vero latte a essere mostrato, ma un mix di acqua e colla vinilica!
In conclusione, la pubblicità resta senz’altro una forma di comunicazione interessante, potenzialmente artistica e d’importanza fondamentale per sollevare tematiche delicate e utili alla società; è anche una possibilità – legittima – delle aziende di far conoscere i propri prodotti al pubblico; ma non può e non deve trasformarsi in un inganno, né in un’esasperazione furba e parziale.
Siamo condannati a vivere in una società in cui l’impatto pubblicitario è onnipresente; gli investimenti economici che le aziende riversano nelle proprie campagne pubblicitarie contano numeri impressionanti, proprio perché si conosce, ormai, l’importanza consequenziale sulle vendite; ancor di più, la nostra risposta deve essere quella della ragione, di un’attenta analisi e scelta dei prodotti. Ciò non significa dover scegliere a tutti i costi i prodotti più salutari, ognuno compie le proprie scelte in libertà; quello che conta, quando si sceglie, è l’essere informati, poiché solo conoscendo si può essere davvero liberi.
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