di Salvo Figura. La brutta vicenda dei nostri (capirete più avanti il perché della sottolineatura) Marò continua a far sorridere di scherno gli stranieri e piangere di vergogna noi italiani. Almeno me.
D’accordo, due poveri e innocenti pescatori hanno rimesso l’anima a Dio, nostro e loro. Scambiati per pirati hanno subìto il fuoco dei nostri fucilieri di marina imbarcati su quella nave con regole d’ingaggio, presumo chiarissime: gli atti di pirateria vanno stroncati sul nascere.
Tante altre vite sono state spezzate dai pirati della … Malesia e credo sia giusto che nel timore di un attacco, i nostri due militari abbiano sparato per primi. Amen. È andata com’è andata. I due sono morti e i nostri militari, con l’inganno, sono stati intrappolati dalle autorità indiane come terroristi.
Ora pare che non saranno più processati come tali, ma non si sa ancora con quale capo di imputazione. C’è da aspettarsi anche quello di aver fumato in luoghi pubblici.
Uno Stato dove si violentano quasi impunemente le ragazzine sugli autobus, con violenza di gruppo, non credo possa ergersi a giudice di nessuno, tantomeno di due militari che in acque internazionali, svolgevano il loro lavoro.
Sarebbe dovere di noi italiani, tutti, nessuno escluso, ribellarsi alle beffe che si fa di noi il governo indiano e la giustizia indiana. È vero che la nostra giustizia fa ancora più pena, ma non foss’altro che per spirito di Patria e di cittadinanza, ci schierassimo con loro, fino a prova contraria.
Invece guardate che bella “letterina a Babbo Natale” ho trovato oggi in Rete.
Senza parole!
Ecco il testo: 28/02/2014
Marò. Una preghiera al Capo dello Stato e al governo
Vorrei rivolgere una preghiera ai signori del governo e al Presidente della Repubblica e se per caso si trovasse in Quirinale un porporato, anche a lui. Gentile Presidente e gentili signori del governo, se siete persuasi che i vostri (non li sento miei) due marò debbano essere processati in Italia e non in India, fate tutto il possibile per farli rientrare in Italia, però, vi supplico, non li trattate come eroi, giacché non hanno compiuto nessun atto eroico. Non fate quindi, qualora riusciste a farli tornare nel nostro Paese, come faceste nel dicembre del 2012, quando, ricevuti in Quirinale (e perché?) i due fucilieri accusati d’aver ucciso due pescatori, ricevettero bacini dal capo dello Stato e bacini da un porporato, oltre a sorrisi e strette di mano. Capisco i sentimenti di simpatia (e perché?) verso i vostri due militari, ma i sentimenti in casi del genere non possono assolutamente avere il sopravvento sulla ragione. Se non altro, è una mancanza di rispetto verso i familiari delle vittime. Il risarcimento in denaro alle famiglie, stabilito dal governo italiano, non toglie il dolore della grave perdita.
Featured image, mappa dell’India, fonte Wikipedia