Marò, l’India accoglie il ricorso
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La Corte suprema indiana ha accolto il ricorso dei due marò contro l’utilizzo della polizia Nia antiterrorismo e ha sospeso il processo a loro carico presso il tribunale speciale. La prossima udienza si terrà tra quattro settimane.
Cosa rappresenta questo per l’Italia? Implica che, dopo aver sventato la possibilità di utilizzare il Sua Act (legge anti-terrorismo che prevede anche la pena di morte), questo è un tassello in più verso la liberazione dei due marò. L’accoglimento del ricorso è il riconoscimento della magistratura indiana che non si sta trattando di casi di terrorismo.
Ad ogni modo l’Italia si sta muovendo in un’ottica internazionale più ampia: ieri Renzi ha parlato del caso con il presidente americano Obama, in visita nel nostro Paese. «Abbiamo parlato della vicenda dei due marò illegalmente trattenuti in India. Ho ringraziato il governo degli Usa per il supporto dato in questa fase di discussione internazionale e ho chiesto al presidente Obama di poter contare su un ulteriore appoggio e sostegno», ha detto Renzi in conferenza stampa. E sempre in quest’ottica, anche l’Ue è schierata al fianco dell’Italia. Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani ha garantito che “l’Europa è è pienamente impegnata per risolvere il problema e dovrà continuare a farlo perché credo che la sua voce possa dare un contributo importante rafforzando la posizione di uno Stato membro».
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