Ci si può solo malamente immaginare quella morte. Il tuffo, la corrente che trascina il giovane marocchino di Treviglio, l’annegamenti atroce, e la corrente indifferente che porta via la salma come un oggetto qualunque nell’acqua che la consuma e decompone, per quattro giorni, da Cassano D’Adda a Nosadello. Oltre ai familiari e ai conoscenti chi piangerà una morte così crudele, a 34 anni? È solo un marocchino.
Il comunicato dei Carabinieri ha la semplice forza di una tragedia in poche righe. Non ci saranno titoli cubitali.
Alle ore 21:20 circa di ieri 15 giugno i Carabinieri di Pandino ed i Vigili del Fuoco di Crema sono intervenuti sulla sponda del canale Vacchelli in località Nosadello per recuperare un cadavere. A recupero effettuato la salma veniva trasportata presso l’obitorio dell’Ospedale di Crema a disposizione Autorità Giudiziaria. Nella giornata odierna, previo riconoscimento da parte dei familiari si accertava che la salma era appartenuta in vita ad un cittadino marocchino 34 enne residente in Treviglio, scomparso mentre nuotava nelle acque del canale Muzza alle ore 16:45 circa del 12 giugno u.s. in località Isola Ponti di Cassano d’Adda, trascinato dalla corrente senza più riemergere. Il decesso è da ricondurre a cause naturali da annegamento.
45.284858 9.845936