Il Centro Antiveleni del Marocco (CAPM) suona la campanella d’allarme sui fumi che fuoriescono dai camini degli Hammam, che costituiscono un serio pericolo per la salute. Questi fumi, secondo il Centro, sono altamente pericolosi per chi vive nelle vicinanze degli hammam e sono responsabili dell’aumento delle infezioni a carico delle vie respiratorie, oltre a gravi crisi di asma. I bambini, gli anziani e le persone con malattie cardiocircolatorie sono le più toccate da questi fumi nocivi. Questa allerta è stata lanciata (meglio tardi che mai, è anni che se ne parla!)) dopo che un abitante di Casablanca ha contattato il CAPM nel febbraio 2011 denunciando l’utilizzo di legno da costruzione come combustibile in un hammam del centro città. Questi fumi liberano un centinaio di componenti tossici: particelle fini (PM 2.5), monossido di carbonio, composti organici volatili, idrocarburi aromatici policiclici, ossido di azoto e numerosi prodotti irritanti. Gli scarti poi di queste combustioni sono ancora più dannosi non essendo trattati e liberati nell’ambiente (cromo, arsenico, ottone). Ma il vero problema risiede nel non rispetto delle norme di qualità dell’aria e sulle modalità di sorveglianza dell’aria che sono regolate dal Dahir n° 1-03-61 e dal Decreto n° 2-09-286 (8 dicembre 2009). Solo pochi hammam rispettano le norme relative alla qualità dell’aria e ancor meno le norme di sicurezza; sono costruiti molto vicini alle abitazioni e spesso si trovano nei sottosuoli degli immobili. La legge parla di costruzioni almeno a 100 mt dalle case e devono contenere una “precamera” per il trattamento dei fumi prima della loro emissione. Per quanto riguarda l’altezza dei camini è obbligatorio che siano più alti della più alta abitazione che si trova nella zona. La vigilanza resta alta e si consiglia sempre di verificare prima la struttura dell’hammam e considerare in primis l’aerazione, che puo’ causare gravi rischi di intossicazione da monossido di carbonio. Altro rischio importante risiede a livello delle fessure nei muri confinanti con la “barma” (grande cantina o stanza di combustione), che possono lasciare filtrare il monossido di carbonio creando un intossicazione. Per evitare tutto questo gli esperti consigliano di frequentare l’hammam per meno di un ora e in caso di mal di testa o di gran fatica uscire immediatamente. L’intossicazione da monossido di carbonio si traduce con forti dolori alla testa, nausea, vertigini, vomito, spossatezza e in seguito una perdita di coscienza e paralisi. A Marrakech esistono moltissimi hammam “fuori norma”, usati prevalentemente dai locali. Io sconsiglio sempre ai miei ospiti di recarsi in queste strutture (nel Riad Golfame esiste un splendido hammam!), il più delle volte fatiscenti, in primis per un problema di igiene (non siamo dotati di certi anticorpi). Ho visto personalmente bruciare qualsiasi tipo di materiale come plastica, copertoni di auto, sacchi delle spazzatura, ecc… Il consiglio, anche se capisco che puo’ essere molto folk recarsi in uno di quest’ultimi, se si vuole andare in medina, è quello di rivolgersi esclusivamente ad hammam raccomandati e conosciuti: a Marrakech non mancano di certo.
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