Un collettivo
contro tutti i progetti nucleari in Marocco, denominato ”
Marocco Solare, Marocco senza Nucleare“, creato dal
Dott. Ghizlane Ghallab è attivo da circa un mese nel reame. Il collettivo, che ha avuto origine su
Facebook conta
130 membri effettivi e collabora con l’
Associazione Planète Citoyenne nell’ottica di organizzare un dibattito il 25 maggio prossimo, per sensibilizzare la popolazione
ad una ferma opposizione su tutti i progetti nucleari in corso nel paese. In effetti, il governo conta di costruire
una centrale nucleare tra Safi e Essaouira che sarà pronta nel
2022, con l’obiettivo di portare la
parte nucleare nella produzione energetica nazionale al
7/8% nel 2025. Il bando del concorso sarà lanciato tra il
2011 e il 2014 ma la realizzazione di questo progetto ha suscitato
un dibattito nazionale sul nucleare voluto da
Saïd Mouline, direttore genrale
dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili e per l’efficacia energetica (ADEREE). “
Dei pourparles sono stati avviati con differenti esperti mondiali ma senza mai pensare ad un dibattito nazionale sul soggetto”, aveva dichiarato a suo tempo Mouline con rammarico. Dopo l’appello, una risposta è stata data dal professore
Chakir El Mahjoub della
Facoltà di Scienze all’Università di Kénitra e membro del
Morocco Association for Nuclear che ha dichiarato: ”
Dotarsi di una tecnologia nucleare a scopi pacifici non puo’ essere che benefico per il Marocco”. Stessa campana per
Tarek Bardouni dell’Università Abdelmalik Saadi di Tétouan che ha dichiarato in un intervista che “
il nucleare è la sorgente di energia più pulita, io sono per lo sviluppo del nucleare in Marocco”. Reagendo a queste affermazioni, il Dottor Ghallab ha risposto con un articolo titolato “
Siamo seri” dichiarando: “
Si dice che il nucleare è energia pulita perchè non produce CO2, e gli scarti che produce? Dove li metteremo? Ricordatevi tutti che siamo solo gli affittuari di questo paese meraviglioso”. Dopo questa querelle è nata l’Associazione Marocco Solare, Marocco senza Nucleare. Prima mossa una lettera aperta alla
ministra dell’Energia, delle miniere, dell’acqua e dell’ambiente,
Amina Benkhadra, che ad oggi non ha ancora ricevuto risposta. Nel frattempo, il Comitato continua la campagna di sensibilizzazione per creare una vera
opposizione al nucleare, richiamando a se degli esperti in nucleare, esperti in energia solare, il ministero dell’Energia, l’Ufficio Nazionale Elettricità, la MASEN (agenzia marocchina per l’energia solare) e i giornalisti. In attesa di una verifica, il collettivo cerca di spronare
lo sviluppo dell’energia solare, un cantiere che il governo ha già lanciato dandosi come obiettivo di produrre
2.000 MW di energia solare entro il 2020. E’ iniziata la battaglia per un
Marocco Solare, con la speranza di un
Marocco senza Nucleare.
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