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Marrakech, la quiete dopo la tempesta

Creato il 21 febbraio 2011 da Paolo

Marrakech, la quiete dopo la tempesta.Stamani Marrakech si è svegliata sotto uno splendido sole, con la gente per le strade che si recava al lavoro e guardava incredula  i danni causati da quell’orda selvaggia di deliquenti che ieri sono riusciti a metterla a ferro e fuoco. La conta dei danni è iniziata, le strade sono state ripulite e i proprietari delle attività commerciali si sono rimboccati le maniche. Tutti si chiedono come sia stato possibile? Come è stato possibile che un gruppo di 200/300 persone sia riuscita a creare una situazione cosi’pesante a discapito di tutta la comunità berbene della Ville Rouge. Dove era la polizia? La Gendarmerie Royale? I vigili? Oggi in tanti chiedono risposte perchè in tutta questa brutta storia sono i marocchini  che hanno pagato il prezzo più alto. Nessun giornale parla della tragica giornata passata ieri a Marrakech, quando il silenzio di una splendida giornata primaverile era spezzato dalle sirene della polizia e dalle ambulanze. Ufficialmente non ci sono morti nè feriti, ma le informazioni sono oggi inesistenti e si è scelto di usare un profilo basso, direi bassissimo, come la polizia ieri. I dati che riguardano la manifestazione pacifica di ieri, 20 febbraio, parlano di una adesione molto bassa alla manifestazione, che ha pero’ insegnato a tutti una grande lezione di civiltà. Nessun incidente, pochissimi i momenti di tensione in città come Hoceima, nel Rif, a Larache e in altre piccole città del centro. Tutto si è svolto in maniera civile e democratica; i partecipanti hanno chiesto e dimostrato per una società più giusta, per le riforme impellenti, per i diritti umani che a volte sono latitanti, per un Marocco giusto e maturo. Come in tutti i paesi civili del mondo. Cori, canti e balli, striscioni colorati, nessuna ha attaccato il re Mohammed VI ma da più parti si chiedeva un cmbio di governo radicale, per estirpare “la corruzione e le disuguaglianze”. Quando la manifestazione è terminata, verso le 14.00 in tutto il paese, in città come Tangeri e Marrakech, si è scatenato l’inferno. Gruppi inferociti di ragazzi molto giovani sono in effetti riusciti a tenere in scacco la città sino a notte inoltrata.  Molti manifestanti hanno creato della barriera umane davanti alle banche, ai negozi, ai bar, per far si che questi deliquenti non avessero accesso alle loro scorribande, ma è stato vano. Il Ministero degli Interni, la Prefettura, i commissariati e gli organi di sicurezza dovranno rispondere di questa  giornata, non è tollerabile e i cittadini spaventati  vogliono ed esigono risposte. Marrakech, il Marocco e i marocchini non meritano tutto questo!.


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