Magazine Editoria e Stampa

Marta Guardincerri, recitazione e impegno sociale

Creato il 02 aprile 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

922723_10151498786970889_1544987509_n

Marta Guardincerri, recitazione e impegno sociale

a cura di Elisabetta Bagli

Questa volta mi trovo al centro della città di Madrid, nel quartiere di Malasaña dove ho incontrato Marta Guardincerri, nata a Firenze ma cresciuta a Pistoia, attrice che si sta facendo strada tra gli artisti spagnoli. Ho conosciuto Marta in occasione delle presentazioni a Madrid della mia silloge “Dietro lo sguardo” e di “L’eremita tra la folla” di Alberto Bonomo, presentazioni nelle quali Marta ha interpretato le nostre liriche deliziando il pubblico che vi ha partecipato. Conosciamola un po’ più da vicino.

Come mai Marta Guardincerri si trova a Madrid?

Sono arrivata qua con una borsa di studio nel 2009 per studiare recitazione. Vengo dalla produzione cinematografica avendo studiato al centro sperimentale di Cinema a Roma. Sono arrivata qui per studiare recitazione, ma poi alla fine una cosa tira l’altra e sono rimasta.

Infatti, scorrendo il tuo curriculum, vedo che ormai lavori a Madrid e sei molto coinvolta nel Lab Madrid e nei Jamming (compagnia teatrale di improvvisazione). Ci puoi spiegare queste realtà?

Sì. I Jamming, Jordan Bayne, regista americana che viene a Madrid a fare dei seminari, e il Lab Madrid sono entrati nella mia vita come un vortice, una fortuna incredibile. Jamming è una compagnia teatrale che nasce a Madrid composta da: Lolo Diego, Juanma Diez, Paolo Galimberti e Joaquin Tejada, quattro giovani attori molto attivi a livello teatrale non solo a Madrid. Hanno formato questa compagnia di recitazione di improvvisazione dalla quale, lo scorso anno, ho preso lezioni. Loro mi hanno presentato la realtà del Lab Madrid un posto incredibile, dove, grazie alla direzione di Jordan Bayne, regista molto affermata a New York e che ha fatto il suo primo film con Melissa Leo, vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista per “The fighter”, ha dato vita a questo spazio di creazione, in cui qualsiasi tipo di artista, attore, regista o sceneggiatore va a proporre le proprie idee. In pratica, i progetti si sviluppano così: le persone che sono all’interno del Lab in una determinata serata danno un feedback per sviluppare i progetti. E proprio in questo modo è nato il mio primo monologo e i miei due cortometraggi. Questo è un ambiente creativo al cento per cento, e la cosa meravigliosa è che in questo posto l’artista crea e non viene giudicato. È importante tutto ciò, perché è la Creazione senza filtri.

Come è sorta la tua passione per il mestiere di attrice?

Ho incominciato lavorando sui set del cinema a Roma come produzione, quindi, in pratica, portando il caffè agli attori. Ma a un certo punto, mi sono resa conto che più che dietro volevo stare davanti alla telecamera e ho iniziato di nuovo il mio percorso da studente. Fortunatamente, sulla mia strada ho incontrato dei grandissimi professionisti, tra cui Livia Vitale, Michael Margotta, l’Actor Centre di Roma, tutte persone che mi hanno aiutato a incanalare le mie aspirazioni donandomi l’opportunità di fare varie esperienze che poi, ho trasferito con me a Madrid

1797497_10152017820685889_1720363473_n
Ti senti più attrice di teatro o attrice di cinema?

Penso che un attore non possa prescindere da nessuna di queste due realtà. Per me il teatro è alla base della recitazione. Le tecniche teatrali sono tantissime e sono quelle che vengono più insegnate nella realtà. Penso anche che, come diceva il mio professore: “il talento c’è soltanto se si allena”. Quindi è necessaria una buona dose di lavoro. Per me, per un attore è imprescindibile lavorare in teatro e al cinema, ma anche in televisione. Fondamentalmente dove c’è lavoro. È chiaro che non si debba prescindere dai propri gusti, dalle proprie inclinazioni e dalle proprie attitudini. Si può essere attore di teatro fisico, attore di teatro di parola, a seconda delle preferenze. Però devono essere complementari. Nel mondo di oggi penso che sia una cosa necessaria da tenere presente.

Noi, ci siamo conosciute in occasione dell’evento Dietro lo sguardo e L’eremita tra la folla volano in Spagna! In questa giro poetica oltre a te ci ha accompagnati VIVA LION! (Daniele Cardinale) che con le sue canzoni folk ha allietato il nostro tour. E abbiamo partecipato a un debutto molto particolare, quello di Marta Guardincerri cantante. Ci puoi spiegare cosa è successo?

Sì, effettivamente Daniele (VIVA LION!) mi ha dato l’opportunità di cantare con lui alcuni suoi pezzi, sia alle vostre presentazioni che al Café Berlín, centro storico della vita bohémienne di Madrid e sono davvero molto contenta per aver realizzato il mio sogno proprio nella città che mi sta aprendo la strada a questo mondo eccezionale. È interessante potersi esprimere non solo dal punto di vista teatrale, cinematografico e televisivo, ma anche cantando, proprio per avere una visione più completa dell’artista.

Progetti futuri, immediati e a lunga scadenza?

1902758_622243794515679_314002001_n

La prima cosa in cui sono coinvolta è la regia de “Los Monólogos de la vagina” (I monologhi della vagina). È uno spettacolo completamente di beneficenza che faremo ad aprile attraverso il V-Day che è un’organizzazione internazionale che si occupa di estirpare la violencia de género, ovvero la violenza contro le donne. Siamo 27 attrici e due registe. L’organizzazione è stata creata da Eve Ensler ovvero la persona che scritto i la piéce teatrale relativa nei primi anni del 2000. Le attrici entreranno sul palco una alla volta per raccontare la storia di queste donne che hanno subito violenza, che sono state messe al margine della società per farle sentire più piccole e meno potenti di quello che, in realtà sono. Si tratta di storie di donne di coscienza, di amore verso se stesse della scoperta di quello che è anche il corpo femminile. Per far ciò il 14 febbraio è stata organizzata sempre dal V-Day una grande festa per la raccolta fondi per la produzione di questo spettacolo. Il secondo progetto anch’esso a breve termine è ripetere a teatro il monologo che s’intitola “Acto, Imagen y Semejanza” (“Atto, Immagine e Somiglianza”) che è il mio primo monologo in spagnolo. E poi ci sono alti pogetti vari ed eventuali di produzione che si stanno stagliando all’orizzonte, ma per il momento rimane tutto top secret.

Perfetto ne riparleremo prossimamente, Marta. Ti ringraziamo per l’intervista e ricordiamo che ci sarà la prima di “Los Monólogos de la Vagina” al centro sociale La Tabacalera di Madrid il 5 aprile e il 9 e il 10 di aprile si avranno le repliche al Teatro La Strada a Calle San Bernardo, 5. Tutti gli eventi sono fissati per le ore 22.15. Vi aspettiamo! 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :