Marta Ottaviani, Batman e Atatürk

Qualche giorno fa, Marta Ottaviani - sul suo blog - ha raccontato una storia piuttosto interessante:

la madre del cretino è notoriamente sempre incinta e sembra veramente non conoscere problemi di sterilità. Ieri a Batman, nel sud-est del Paese e notoriamente a maggioranza curda, la scritta "felice chi può dirsi turco". La frase è una delle massime più celebri di Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della Turchia moderna e della nuova identità nazionale. Campeggia in tutte le città della Turchia e nessuno si sognerebbe mai di toccarla. Invece a Batman lo hanno fatto e, fatemelo dire, nel momento meno opportuno di tutti. Sapete meglio di me che lo Stato turco è impegnato in una delicata mediazione con il Pkk per risolvere la questione curda una volta per tutte, fine della lotta armata inclusa. [...]

La stessa storia è stata raccontata in modo leggermente diverso - anzi, leggerissimamente diverso - dal giornalista turco Mustafa Akyol su Hürriyet Daily News: che ha spiegato come la frase " Ne mutlu Türküm diyene" ("felice chi può dirsi turco") - sotto al monumento ad Atatürk - è stata SOSTITUITA dalle autorità locali di Batman con la frase " Yurtta sulh, cihanda sulh " ("Pace in patria, pace nel mondo").

Insomma, come al solito la collega non ha capito nulla: ha presentato come un sabotaggio quella che è una rispettosa richiesta di pace (una frase di Atatürk al posto di un'altra frase di Atatürk); e soprattutto, ha avuto il coraggio di sostenere che "nessuno si sognerebbe mai di toccare" una frase invece simbolo di quella volontà assimilatrice, responsabile di forme di odiosa discriminazione nei confronti di decine di milioni di cittadini etnicamente non turchi e pertanto di conflitti solo oggi in via di composizione. Anzi, uno dei punti fondamentali della nuova costituzione sarà proprio il passaggio da una concezione etnica a una concezione civica di cittadinanza: così che davvero tutti - in Turchia - potranno dirsi fieri di essere turchi!