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Martedì convocati i sindacati al Palazzo Chigi: in atto un ripristino delle regole della contrattazione

Creato il 06 ottobre 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande Martedì convocati i sindacati al Palazzo Chigi: in atto un ripristino delle regole della contrattazione - 6 ottobre 2014

Martedì convocati i sindacati al Palazzo Chigi: in atto un ripristino delle regole della contrattazioneDi Consiglia Grande. Per martedì, nella sala Verde del terzo piano a Palazzo Chigi, sono stati convocati i leader di Cgil, Cisl e Uil insieme al presidente di Confindustria, Squinzi, al fine di poter rilanciare la produttività. L’obiettivo mediato dell’incontro è duplice: valutare la linea che il PD tende seguire sul Job Act (prerogativa segnalata dagli scontri della scorsa settimana) e provare a riscrivere le regole della contrattazione tra le parti sociali stesse. Forse l’intoppo sta proprio in questo.

Innanzitutto le imprese investono poco in innovazione e formazione del capitale umano e a seguito, secondo soprattutto la Commissione Europea, per l’evidente sperequazione tra le dinamiche retributive e l’andamento della produttività. Si aggiunga poi il cuneo fiscale e contributivo. Ovviamente il tutto si ripercuote negativamente sulla crescita economica. E Renzi quindi osserva che debbano cambiare i sindacati.

Per cui gli argomenti all’ordine del giorno di martedì saranno: la legge sulla rappresentanza sindacale in cambio di una accentuazione della contrattazione di secondo livello (aziendale e territoriale) dove gli incrementi di produttività possono essere trasferiti nelle buste paga; il salario minimo per legge, con la potenziale prefigurazione di un nuovo modello di contrattazione; la degredazione del contratto nazionale di categoria.

In merito al primo punto la legge della rappresentanza sindacale risponde implicitamente alla proposta avanzata da Maurizio Landini proposto alla Fiom, già precedentemente tagliata fuori, per mancanza di una legge apposita. Già si può teorizzare un’eventuale bocciatura della vicenda soprattutto da Cisl e Uil, che sicuramente rilanceranno al governo la proposta di recepire in una legge l’accordo sottoscritto proprio all’inizio di quest’anno con la Cgil e la Confindustria, appoggiata d’altronde dallo stesso Giorgio Napolitano.

In realtà la legge sulla rappresentanza potrebbe garantire a tutte le aziende l’estensione della contrattazione collettiva. Però i problemi sorgono proprio qui: il nostro paese è composto per lo più da piccole/ medie imprese, che non hanno alcuna intenzione di aderire a sindacati. Di questo si discuterà martedì: nel frattempo varie proposte sono state formulate da PD, Sel, FI, Fiom. Contrario è solo il Ncd.


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