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Mary and Max di Adam Elliot – Recensione

Creato il 01 marzo 2010 da Cinefiloincolto

Mary and Max“”Mary and Max” è un cartone animato australiano, girato in stop motion, anzi in clay animation, la tecnica utilizzata anche per “Galline in fuga” della Aardman.

Mary and Max” narra la storia di una amicizia che si snoda attraverso una fitta corrispondenza epistolare.Mary è una ragazza australiana che vive in un triste mondo a colori. E’ una bimba bruttina, solitaria e timida, la madre è alcolizzata, il padre si occupa solo di tassidermia. La doppiano Toni Collette e Bethany Whitmore.
Max è, invece, un ebreo newyorkese che vive in mondo senza colori. Max è solo, obeso e malato di mente soffre, infatti, della sindrome di Asperger. Max ha la voce di Philip Seymour Hoffman.

Il film è il racconto di due solitudini che si incontrano e che, sebbene incredibilmente distanti, percorrono un pezzo di vita insieme creando un legame reciproco molto profondo.
Quello che rende davvero straordinario “Mary and Max” è il fatto che mentre la forma “cartone animato” dona un tono leggero e divertente, la storia affronta anche con molta crudezza temi corposi e scomodi, quali la solitudine, la malattia mentale, la diversità senza regalare allo spettatore nemmeno un lieto fine.

Si sorride con amarezza, insomma,  e commossi alla fine si è davvero felici di averlo visto.
Mary and Max” ha aperto il  Sundance del 2009 riscuotendo consensi talmente ampi che… nessun distributore italiano ci ha voluto scommettere.
D’obbligo procurarsi il DVD e iscriversi alla pagina su Facebook.

Il trailer


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