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Maschere

Da Simonepacchiele
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Questi due ultimi due giorni li ho passati, per una volta, a seguire un corso invece che a tenerlo.

Se segui un pò i contenuti che rilascio mensilmente qui sul sito e soprattutto all'interno del programma audio di Soluzioni Non Convenzionali sai che in uno degli ultimi mesi mi sono occupato insieme a Francesco di improvvisazione.Improvvisazione non nel senso artistico, musicale o teatrale. Ma, in senso più ampio, come l'abilità di essere nell'ambiente e di utilizzare tutte le risorse che abbiamo, interne ed esterne, per mantenere la direzione che abbiamo e ottenere ciò che vogliamo. L'abilità di aprire completamente i sensi all'esterno e di eliminare il dialogo interno, e di cogliere tutto quello che è presente all'esterno di noi in maniera da inglobarlo nella nostra esperienza in tempo reale. Di generare performance eccezionali. E questa è una abilità indispensabile non solo ad attori, musicisti o calciatori.Ma a chiunque abbia necessità (o voglia ;) ) di avere performance (qualsiasi siano le performance che gli interessano) migliori. Comunicare meglio.Superare meglio un esame.Vendere meglio.Sedurre meglio. Qualsiasi cosa che fai e che abbia importanza per te, quella è una performance che puoi migliorare. Ed alcune delle idee più interessanti su come aumentare questa abilità di essere presenti e di generare performance eccellenti, le ho trovate nell'ultimo anno non in un trainer di sviluppo personale, ma nel lavoro e negli scritti di alcuni insegnanti di improvvisazione teatrale (famosissimi agli addetti ai lavori, ma i cui nomi probabilmente non ti diranno niente: Keith Johnstone e Steve Jarand). La cosa interessante è che dopo aver rilasciato le lezioni audio del mese scorso, ho saputo che un allievo di Johnstone e Jarand avrebbe tenuto un corso a due passi da dove vivo... e ci sono andato, pur non avendo nessuna intenzione di fare l'attore ;) E ne valeva la pena! Questa pratica a cui ci siamo avvicinati per due giorni parte dai riti degli stregoni africani e si fonde con le tecniche di utilizzo della maschera del teatro moderno.Attraverso una serie di esperienze davvero molto potenti che si basano anche sull'utilizzo di maschere da indossare in due soli giorni ho sperimentato 'un altro modo' di accedere immediatamente a quello che nel mio lavoro chiamo posizione di default ed in cui tutte le risorse sono immediatamente disponibili per poterle utilizzare come vuoi. Una posizione in cui non pensi a quello che 'dovresti dire' o 'dovresti fare' ma fai senza pensare quello che va fatto. E lo fai bene. Ed è una sensazione particolare perchè in quel momento hai la sensazione che il tuo corpo sappia esattamente cosa deve fare in relazione a quello che c'è intorno, nell'ambiente, ed a quello che vuoi. E la testa non interferisce minimamente con i suoi soliti 'se', i 'ma', i 'non dovrei' ed i 'chissà cosa pensano gli altri'. E' un lavoro enormemente trasformativo. E richiama abbastanza, almeno nei principi profondi, il ReSonance e quello che faccio nei corsi dal vivo.E per me è stata davvero un'esperienza da ricordare. Quindi... questo post è per ringraziare Simone Tani, il 'trainer' e tutti i veri attori che c'erano al corso (e che hanno tollerato la presenza di un intruso per due giorni ;) )(alcuni di loro, compreso Simone, li trovare qui: http://www.bugiardini.it/) Alla prossima! Simone  

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