Le mie cene solitarie in Scozia continuano in barba ad ogni dieta.
Chi mi conosce bene e, ahilui/ahilei, mi frequenta anche nella vita vera sa che, superata la soglia dei trentacinque anni, ho iniziato a temere come la peste bubbonica il rilassamento dei tessuti addominali e il lievitare delle maniglie dell’amore tipici del maschio di mezza età. Ragione percui, a dispetto del mio essere all’incirca dieci chili sotto il mio peso-forma ideale, sono caduto nel tunnel del rigore alimentare e del controllo calorico di qualunque cosa finisca nei miei piatti.
Peccato che l’osservanza di un decalogo nutrizionale vada del tutto a farsi friggere – è il caso di dirlo – quando si viaggio in paesi stranieri, e l’agenda professionale mi detta tappe, tempi e, di conseguenza, punti-ristoro che nella maggior parte dei casi se ne strafregano della mia forma fisica e delle mie paranoie estetiche.
Ecco per esempio nella foto un piattino leggero-leggero che era la scelta più ipocalorica possibile nella brasserie in cui, volente o nolente, ho dovuto pranzare ieri. Un delizioso piatto unico (anzi meglio: un piatto più unico che raro) con un trittico composto da
1. Penne ai formaggi al gratin;
2. Patatine fritte (rigorosamente surgelate, come di consueto);
3. Insalata mista.
Che poi la nota fuori luogo in questo caso era proprio la verdura. Non a caso la cameriera ha insistito parecchio perché provassi la meravigliosa salsina dressing a base di burro di arachidi, olio di motore di TIR, grasso di foca condensato e chissà quali altre prelibatezze.
La fortuna vuole che, almeno, ormai gli alberghi siano tutti dotati di palestra e sauna, ragione per cui prima di andare a letto si smaltiscono i sensi di colpa con quaranta minuti di corsa intensiva e successivo rilassamento a 80 gradi centigradi. Per poi tornare in camera, ovviamente, più affamati di prima, aprire il frigo-bar e non resistere alla tavoletta di cioccolata Toblerone che, perversa e tentatrice, ti si struscia nei pensieri e sulle love-handles, mandandoti in calorie e invitandoti a portarla a letto con te.