Mask- Dietro la maschera è relegato tra le opere minori di Peter Bogdanovich ma è il classico piccolo grande film da cui non si riesce a stare a distanza sufficiente.
La storia ( vera) di Rocky Dennis è una di quelle storie che ti strappano il cuore dal petto, che ti estorce a forza le lacrime dai canali lacrimali eppure non lo fa in maniera disonesta e ruffiana.
Bogdanovich racconta la storia di un ragazzo normale, anzi anche più brillante della media, che supera , o almeno cerca di farlo con l'ironia e l'arguzia che lo animano, il problema della diversità.
Lui è sicuramente diverso fisicamente ma una volta superato lo scoglio della sua "particolarità" si rivela in tutta la sua bellezza interiore.
Perchè Rocky è bello e tutti quelli che arrivano a conoscerlo un po' più in profondità se ne rendono conto subito.
E tutti quanti vorrebbero che un giorno o l'altro lui si potesse imbarcare per quel viaggio in Europa in motocicletta che sogna da tanto tempo.
Mask-Dietro la maschera è anche un intenso ritratto di una donna anche lei un po' particolare, un personaggio a cui Cher dona carne e sangue dimostrando la sua bravura da attrice, una madre che non ha la vocazione di esserlo ma che ama incondizionatamente suo figlio al di là dei suoi problemi sentimentali e di droga che la affliggono.
Il film di Bogdanovich è quindi anche la descrizione qua e là poetica del rapporto ispido tra una madre e un figlio un po' diversi dalla media, al centro di una famiglia allargata di bikers , un po' brutti a vederli ma decisamente buoni e di compagnia. La stessa famiglia orgogliosa del diploma di Rocky e che approva rumorosamente il giorno che glielo consegnano.
Per me è difficile giudicare questo film: all'epoca mi commosse profondamente e magari pensavo che essendo poco più che un ragazzo era normale che mi una storia del genere mi colpisse così al cuore.
Però col passare degli anni l'ho rivisto più e più volte e l'effetto è sempre stato lo stesso: quando vedo questo film mi metto sempre a piangere come un vitello e non è decisamente un bello spettacolo.
Ma sinceramente non mi importa molto nascondere il piccolo effetto collaterale che questa pellicola mi provoca.
Molti sommariamente hanno bollato questo film come una sorta di Elephant man versione light: la tematica di base è la stessa ma se Lynch si richiamava seriosamente all'espressionismo cinematografico nel narrare la storia di un freak dolorosamente consapevole di esserlo, Bogdanovich usa toni molto più lievi cercando di esorcizzare un destino che per Rocky è ormai scritto.
Mask - Dietro la maschera è la storia di un "Elephant" boy che è molto rock'n'roll come la musica di Bob Seger che percorre trasversalmente tutto il film.
E questa è la sua storia: magari romanzata, magari solo ispirata alla vita del vero Rocky Dennis ma non importa.
Meglio chiudere con le sue parole, una piccola poesia lasciata alla madre:
"“Queste cose sono belle:
un gelato e una torta, una corsa sull’Harley, le scimmie che giocano sugli alberi, la pioggia sulla lingua e il sole che splende sul mio viso.
Queste cose invece non sono belle:
i buchi nei calzini, la polvere nei capelli, niente soldi nelle mie tasche e il sole che splende sul mio viso".
Rocky Dennis è morto due mesi prima del suo diciassettesimo compleanno.
( VOTO : 9 / 10 )