Massimo Vignelli
Salutiamo Massimo Vignelli, scomparso ieri a New York City
Grafico di altissimo profilo, designer raffinato e colto, interprete eccellente del nostro tempo, è divenuto famoso per aver aiutato i suoi concittadini ad orientarsi nella Grande Mela. Sua è la mappa della metropolitana newyorkese, del 1970-71, icona della città, invenzione grafica poi ripresa da altri, in numerose diverse occasioni
Alcuni esempi dell'opera grafica di Lella e Massimo Vignelli, per il proprio studio newyorkese, per Knoll International, per Heller, per la metropolitana della Grande Mela, per American Airlines, per Blumingdale
Massimo Vignelli era uomo e artista tutto d'un pezzo: mai compromessi, mai debolezze o deviazioni dal credo fermo che contraddistingueva il suo pensiero e la sua azione. Milanese di nascita, egli ha presto capito che la città che doveva adottarlo, nella quale eleggere definitivamente la sua resiodenza, era New York. Ma milanese comunque restava con il ricordo e col sentimento, perchè amava la sua città d'origine nella quale aveva avviato i più saldi rapporti coi maggiori personaggi della cultura di quella città: Gae Aulenti, Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Maldonado... ma conobbe in seguito anche Mies, il cui carismatico porre minimalistiche certezze lascio su di lui segni indelebili.
Alcune creazioni di design industriale dello styudio Lella e Massimo Vignelli, per Venini, per Poltrona Frau
Conobbe ancora giovanissimo la donna che divenne sua moglie Lella e la sua inseparabile, unitissima socia in affari, con la quale andò prima in Massachusetts, per seguire i primi incarichi di lavoro, ed infine nella Grande Città della cultura americana per eccellenza, entro quella Grande Mela che ne consacrò, agli inizi degli anni '70, il primo grande successo, con il prestigioso incarico di progettare l'immagine della sua rete metripolitana. Fu quello il suo primo grande balzo in avanti, che consegnò la coppia alla storia d'una grafica essenziale, priva di tutto ciò che non fosse strettamente necessario ad una comunicazione immediata e facile, a tutti comprensibile, ad una immagine "senza tempo". Nei cartelloni che riportavano sinteticamente la sua rete segnaletica multicolore essa inventò segni tanto innovativi, da essere poi imitati ovunque si dessero situazioni analoghe.
Alcune oggetti di design progettati dallo studio Lella e Massimo Vignelli, per Heller
Il lavoro dei Vignelli diventò sinonimo di praticità, rapidità, essenzialità, ma anche eleganza, stile, bellezza. Esso, profondamente legato al linguaggio essenziale e minimale che fu del movimento moderno di architettura, e quindi a quello che, nella grafica, fu di Albe Steiner, di Max Uber, ma anche di Thomas Maldonado, si identificòpresto con l'immagine stessa della città nella qualòe veniva prodotto, New York, città di immediata percepibilità, città iconica per eccellenza, città di rapidi scambi e di moderna lettura. Città giovane e scattante. Città, per tutto questo, molto amata. Fu proprio questa città, la sua città d'elezione che organizzò all'Istituto Italiano di Cultura la grande mostra sui Vignelli "Timelessness", così sintetizzando quel mondo senza tempo dal loro lavoro perfettamente rappresentato, una assenza di tempo capace di contribuire fortemente alla crescita in qualità. Per Massimo Vignelli non pensava che il design potesse cambiare il mondo, ma credeva fermamente che esso fosse una delle componenti di una vita migliore.
Alcuni progetti per l'editoria dello studio Lella e Massimo Vignelli
Il lavoro di Massimo Vignelli, sempre unitamente a quello della moglie, spaziò dalla grafica al disegno industriale, includendovi con una certa frequenza quello dell'architettura di interni. Significative sono state particolarmente le collaborazioni con Knoll International e Poltrona Frau, dalle quali emersero veri e propri capolavori, perfettamente in linea con i caratteri essenziali della loro arte.
Lella e Massimo Vignelli, arredi interni a Saint Peter’s Church at Citicorp Center, New York
Il motto dei Vignelli è "Design is one", ovvero, se sai disegnare un oggetto, ne puoi disegnare mille, affrontando ogni genere di problema. Insomma la qualità è varia, ma quando sai ottenerne una, il mondo intero può essere di qualità, scaturendo dalla tua matita.
Lella e Massimo Vignelli
Enrico MercataliLesa (Lago Maggiore - Italia), 28 maggio 2014