Più che un programma, «la storia di un paese che cucina»: questo, secondo il giudice Joe Bastianich, è il segreto di 'Masterchef' che, alla terza edizione, è passato da talent a fenomeno di costume, facendo registrare ascolti record di oltre un milione di spettatori a puntata e diventando così il programma più visto di sempre di Sky Uno.
Non solo un successo televisivo, cresciuto del 52% di share rispetto alla seconda edizione, ma un boom social, con 400 mila tweet e l'hashtag del programma top trend ogni giovedì sera.
Tutti dati snocciolati con orgoglio dai vertici di Sky, a pochi minuti dall'inizio della finale del programma, la prima che prevede la proclamazione in diretta del vincitore, dai Magazzini Generali di Milano, dopo la messa in onda delle ultime due puntate registrate.
A sfidarsi sono rimasti in tre: l'albergatore barese Almo, pazzo per il business; il medico torinese Federico, feticista della sperimentazione e la fiorentina Enrica, agente di commercio la cui parola d'ordine in cucina è semplicità. Sono loro i più bravi dei 20 entrati nella cucina di Masterchef? «Col senno di poi si può sempre fare meglio - dice Cracco - ma se sono arrivati fino in fondo sono loro i migliori, poi a me piacevano Alberto e Salvatore, ma è una gara con prove da superare». Quello che i giudici sottolineano è che «non sei valutato per la tua storia, ma per il piatto che fai, così abbiamo perso molti concorrenti bravi per degli sbagli tecnici, dispiace ma succede».
E non è invece che qualche concorrente è rimasto magari un pò di più di quanto meritasse perchè funzionale al racconto televisivo? « È quel che fanno - risponde ancora Cracco - che decide il destino del concorrente, come Alberto che è arrivato stanco, è stato un peccato, ma è lui che ha determinato la sua fine». Ci sono poi concorrenti, come la marocchina Rachida, con le lacrime sempre in tasca, «che hanno diviso l'Italia tra guelfi e ghibellini, sono personaggi che aiutano capire le potenzialità del programma, ma poi - nota ancora lo chef milanese - una crescita c'è stata, se l'è cavata anche con la pasticceria, mostrando grinta e determinazione».
Tutti insieme, i concorrenti, con le loro storie, hanno contribuito a «raccontare uno spaccato d'italianità, anche macchiettistica» spiega il pluristellato Bruno Barbieri che a livello gastronomico nota invece, in questa terza edizione, più una propensione al tradizionale che all'estremismo. Ne sono un esempio gli ultimi tre rimasti in gara: «Federico l'estremista (extraparlamentare! interviene Cracco), Almo più sulla tradizione ed Enrica un mix». Chi ha vinto, comunque, «ha capito che per arrivare alla fine non bisogna fare tv, ma stare concentrati dall'inizio alla fine. Se aspetti la telecamera o la battuta ti distrai, infatti Spyros, che ha vinto la prima, non si era mai fatto notare».
Ma quest'anno, lo ammette lo stesso Barbieri, Masterchef è stato diverso, ha raccontato delle storie: quelle del territorio con le prove esterne, ma soprattutto quelle dei concorrenti e del loro sogno di cambiare vita grazie alla cucina. È per questo - sintetizza Bastianich - che il pubblico si è affezionato al programma: «Questo è un racconto vero, che unisce la cultura del cibo all'ambizione di cambiare vita grazie a questa passione». È il sogno di Almo, Enrica e Federico, ma anche delle migliaia di aspiranti Masterchef in attesa della quarta edizione del talent culinario. Intanto da giovedì debutta 'Masterchef junior', che vedrà di nuovo impegnato Bruno Barbieri come giudice. Bastianich proseguirà invece la sua avventura tv 'on the road' come musicista, mentre Cracco sarà il padrone di casa di Hell's Kitchen. Al terzo Masterchef italiano, invece, vanno 100mila euro in gettoni d'oro, la pubblicazione del suo libro di ricette e soprattutto lo stimolo per dare il via a una nuova carriera e, forse, a una nuova vita
Triplo record per la terza edizione di 'Masterchef Italia': è il programma più visto nella storia di Sky Uno non solo il giovedì sera, ma anche nei 7 giorni e su Sky on demand. Masterchef è stato il programma più visto da tutti gli abbonati Sky nella fascia 15-54 anni il giovedì, superando tutte le proposte della tv generalista, incluso l'appuntamento in concomitanza con il festival di Sanremo. Ogni puntata è stata seguita in media da oltre un milione di spettatori, un milione e 700mila di media nei sette giorni, con una crescita del 52% rispetto alla scorsa edizione, con una permanenza record dell'82% e uno stare medio del 3,2%, che è arrivato a toccare picchi del 5,13%. Nel target 15-54 lo share medio è stato del 5% con picchi del 7,4%. Infine semifinale da record, con oltre 2 milioni medi di spettatori nei sette giorni. Masterchef ha spopolato anche sui social, risultando per diverse settimane il programma più twittato della tv e registrando nell'intera edizione oltre 400mila tweet, il 200% in più rispetto alla scorsa edizione.
Sul sito web ufficiale masterchef.sky.it sono state 10 milioni le pagine viste, il doppio rispetto alla scorsa edizione, mentre sono stati 8 milioni i download cumulati sull'app di Masterchef. «Tre anni fa, quando è nato questo formato - commenta Andrea Scrosati, vice presidente Sky responsabile di news intrattenimento e cinema, durante la conferenza stampa di introduzione alla finale - si diceva che c'era la regola che in televisione non potevi far vedere una cucina molto elaborata perchè non creava empatia con il pubblico. Invece questo programma ha dimostrato esattamente il contrario. I dati mostrati oggi sono la certificazione di questo»