Federica Lauto l’abbiamo incontrata nella seconda puntata e portava una storia esotica, raccontata da un punto di vista altrettanto esotico, quello di Surus, l’elefante di Annibale. “Cosa rappresenta l’elefante?”, le chiede Taiye Selasi alle audizioni, e lei risponde che come un elefante si sente, “pesante, e pronto a compiere grandi imprese”. Vive e lavora a Padova, dove frequenta la scuola di specializzazione in psicoterapia psicoanalitica.
Cameriere di professione, ma comico di nascita, Adelmo Monachese diverte il pubblico della terza puntata. 30 anni, vive a Foggia, ma per lavorare – dice scherzando – è uno dei pochi che deve andare ancora più a sud. A Masterpiece ha portato una storia, Cronache di Zemandlandia II, che racconta l’anno del mitico Zeman come allenatore del Foggia, lontano dai riflettori.
Magazziniere 43enne, Lorenzo Raffaini, concorrente della quarta puntata, con Amo troppo la vita per riuscire a viverla porta un pezzo della sua vita. Non è riuscito a viverla, dice il titolo, ma “è riuscito a scriverla”, secondo Andrea De Carlo. Un viaggio di andata e ritorno dall’inferno: “La sofferenza ti porta a vedere le cose con una lente d’ingrandimento diversa”, dice Raffaini ai giudici di Masterpiece.
Per completare la rosa dei 12 concorrenti della fase finale del programma – dopo i 6 finalisti di puntata, e i 3 ripescati dal web voting – mancano proprio i 3 scelti dalla giuria.