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Masterpiece, il talent per aspiranti scrittori

Da Sulromanzo

Autore: Elena Spadiliero

Masterpiece, il talent per aspiranti scrittori
La notizia è di qualche settimana e pare essere destinata a sollevare parecchi dibattiti e perplessità: sembra che a novembre, la stagione televisiva di Raitre abbia in previsione un inedito talent show. Fino a qua niente di nuovo, dal momento che la tv, non solo quella italiana, pullula da almeno un decennio di questa tipologia di progetti. La novità consiste nell'argomento: i libri. Avete capito bene, un talent show per futuri scrittori. Il titolo del format sarà Masterpiece, che, manco a dirlo, richiama nel nome il noto programma di cucina trasmesso su Cielo.

Dettagli specifici sul programma non sono ancora del tutto noti: sembra però che alcuni aspiranti scrittori saranno sottoposti al giudizio di autori già affermati. C'è chi ipotizza lo zampino di Alessandro Baricco e della sua scuola Holden, ma si tratta di mere congetture. Certo, in caso il programma prendesse davvero il via (per ora in seconda serata, ma chissà che un eventuale successo di audience non ne decreti lo spostamento nella prima fascia serale), sarebbe tanta la curiosità intorno ai papabili giudici: di recente sono stati fatti i nomi di Gianrico Carofiglio, Giancarlo De Cataldo, Antonio Scurati, Andrea De Carlo, Margaret Mazzantini, Dacia Maraini e, addirittura, quello dell'inglese Tim Parks.

Attualmente, l'idea di Masterpiece spinge a chiedersi se la materia stessa, ovvero la letteratura, possa essere di una qualche attrattiva in un paese che predilige ben altri argomenti: è vero che l'Italia è un luogo di aspiranti scrittori, ma è anche una nazione di cattivi lettori, le statistiche lo dimostrano. Inoltre, in che misura le case editrici prenderanno parte alla proposta? Ma, soprattutto, a fare un po' storcere il naso è il fatto che esiste un confine, e nemmeno tanto sottile, tra il vincere un talent show ed essere (o diventare) dei veri scrittori. Se il progetto avrà fortuna o meno sarà, comunque, il pubblico sovrano a stabilirlo. Come cantava il grande Rino Gaetano, «chi vivrà vedrà».

 


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