di Anna Giammetta
Qual è il colore della passione?
Rosso, naturalmente!
Ma vi siete mai chieste, invece, che forma abbiano le passioni, in particolare quelle di noi donne?
Per molte possono avere la forma di un tacco 12 (tra passione e follia) per altre possono essere decisamente più di qualche centimetro sospese da terra , come la nostra amica Margherita Hack tutto il giorno ad osservare le stelle.
Per Alba, Elena, Margherita, June, quattro artiste e amiche dalla forte personalità e con profili professionali fortemente diversi, sicuramente hanno un’unica forma: lo scalpellino.
Matera
Se siete in visita a Matera non perdetevi, allora, “Strong Woman” una collettiva di arte contemporanea tutta legata al femminile allestita nello SpazioSculptureArt (www.margheritaserra.com) della scultrice bresciana Margherita Serra, in via Madonna delle Virtù, nel cuore dei Sassi. Fino al 4 settembre
Un universo femminile tanto uguale quanto variegato che esalta le differenze, accomuna nell’esperienza espressiva e che delinea un orizzonte comune, fatto di affinità emotive e di comune sensibilità.
Perché è fuor di dubbio che noi donne abbiamo una particolare sensibilità ed un animo fuori dal comune. Un animo strong che raccoglie le pulsioni profonde, gli amori, le passioni, le aspirazioni inconfessate, le attese solitarie
Stupiscono le corazze ed i corpi stratificati ed avvitati su se stessi di Elena Sevi, che usa materiali estremamente duttili e versatili “con magistrale disinvoltura ed altissima abilità tecnica”, così come le forme metafisiche di Alba Gonzales, “che si appropriano dello spazio tridimensionale con graffiante potenza senza rinunciare al fascino enigmatico e magnetico dell’antico” e le sofisticate pitture-sculture di June Ahrens, “informate ad una volontà artistica elitaria ed elegantemente materica”. Per non parlare infine delle forme plastiche di Margherita Serra, “inscritte in formule estetiche strategiche in cui è ravvisabile compiutamente il valore di una raffinata, rarefatta purezza”.
Matera
Una buona occasione per godere del patrimonio Unesco e della calda ospitalità di una città, candidata pure a diventare capitale della cultura per il 2019.
A pochi passi tra l’antico rione del Sasso Barisano, il ristorante pizzeria, La Talpa (in via dei Fiorentini, 167) offre la possibilità di mangiare all’aperto con una vista mozzafiato sulla Cattedrale e immersi nello straordinario scenario del “vicinato”, una piccola piazza circondata da un insieme di case dove i contadini di un tempo condividevano relazioni sociali e spazi di vita domestica. Il locale è noto per i suoi antipasti tipici della tradizione lucana e per i primi piatti di pasta fatta in casa, che assumono un sapore unico accompagnati dai pregiati vini dei noti vitigni dell’Aglianico e del vino di Matera (0835-335086).
A 50 metri dalla Cattedrale, diverse le soluzioni per dormire, quelle offerte dall’Hotel Le Monacelle in via Riscatto, 9 (0835- 318608). Dodici deliziose camere, un tempo abitate dalle monache di clausura e nobildonne in ritiro spirituale, si presentano semplici, eleganti e immerse nel silenzio magico dei Sassi e della Murgia materana.
Oppure si può alloggiare nell’annesso ostello che può ospitare fino a 30 persone. Essenziale ma confortevole a cominciare dalla connessione Wi-Fi gratuita.