La mostra
Dal 12 dicembre fino al 15 maggio Palazzo Chiablese a Torino ospiterà la collezione del pittore francese Henri Matisse. Un artista eclettico come il periodo storico in cui vive. Sono gli anni a cavallo tra le due grandi guerre. La fase di illusione della prima e le preoccupazioni della seconda. In pochi anni dall’influenza dei grandi pittori dell’Impressionismo come Cezanne e Gauguin passa dalla ricerca del colore al Fauvismo e al cubismo. I disegni per lui sono mezzi espressivi, una parte della sua intimità intesi come “esercizi gestuali”. Il luogo dove si genera la sua creatività è lo studio, inteso come “spazio della trascendenza” , uno spazio molto simile a quello in cui “si vive e si muore” scrive nel 1956.
Le tecniche
Fondatore della corrente artistica fauvista insieme ad Andrè Derain e Maurice de Vlaminck, utilizza il colore come massima espressione dell’immediatezza nei suoi colori sgargianti e vivaci. Infatti nel suo quadro ” Natura morta con credenza verde “ si mette in risalto il colore brillante delle arance. E mentre i colori vengono posti in primo piano, le forme vengono semplificate, la bidimensionalità e la tridimensionalità sacrificate. Nell’ultima fase della sua attività artistica Matisse ebbe un’evoluzione del suo stile tendente all’ Astrattismo e al Cromatismo della Pop Art, scoprendo la nuova tecnica dello stampino.
Le opere
Dall’ omaggio a Louis David con “Il tempo libero” ad una serie di figure quali le Odalische , che dopo un viaggio del pittore in Marocco, diventano il suo leitmotiv insieme ad altri particolari che rimandano al mondo arabo, arazzi, tappeti. E ancora Ragazza vestita di bianco su fondo rosso, Icaro dalla collezione Jazz, una stampa a colori di collage.
Le influenze
Importante durante la sua carriera è stato l’incontro con Pablo Picasso, di cui subì l’influenza insieme a Stranvisky . In particolare, fu significativo il suo soggiorno in Costa Azzurra e a Nizza intorno al 1917, momento del raggiungimento dell’apice della sua carriera, malgrado il movimento dei Fauve fosse entrato in crisi. Infine, prima del declino con la sua morte nel 1954 si dedicò alla progettazione della Cappella di Vence a Nizza, decorata con pitture al suo interno.
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