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Matt Wagner e la maschera di Grendel, the Devil

Creato il 28 febbraio 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
Speciale: Grendel di Matt Wagner
  • Matt Wagner e la maschera di Grendel, the Devil

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Il personaggio, l’icona, la maschera

 Può uno spietato e sanguinario assassino e boss criminale, alter ego mascherato di uno scrittore americano di successo, diventare un’icona? Di più, un’icona idealizzata al punto tale da generare, negli anni e nei secoli successivi, un’eredità che porterà il suo nome e la sua maschera nera a essere indossati da una serie di personaggi di vario genere costruendo a una mitologia che si svilupperà fino al più profondo futuro, in tutte le parti del pianeta?
La risposta è affermativa perché questo è proprio ciò che Matt Wagner (Mage, Sandman Mystery Theatre, Batman, Madame Xanadu) ha realizzato con il suo personaggio più conosciuto, .

In effetti, pensare a Grendel come al solo indossatore originario della maschera,  il milionario scrittore Hunter Rose, sarebbe riduttivo e limitante. Partendo dalla narrazione delle avventure di questo personaggio, Wagner ha saputo sviluppare la vicenda nel tempo in uno dei modi più originali del comicdom statunitense. Nel corso degli anni e degli albi pubblicati, Grendel, come simbolo e come personaggio, ha saputo calarsi in incarnazioni dai significati più differenti, talvolta  anche diametralmente opposti, ma sempre seguendo alcuni leitmotiv ben precisi: l’approfondimento dell’animo e del comportamento umano, l’investigazione sull’origine della sua capacità di creare violenza e la messa in discussione di quanto essa possa essere giustificata o meno.

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Parallelismi

Esiste un affascinante parallelismo tra la vicenda editoriale e quella narrativa della figura di Grendel ed è quello relativo alle varie incarnazioni del personaggio. Tuttavia, se dal punto di vista editoriale le varie vite di Grendel sono state una scelta obbligata (la prima miniserie interrotta dalla Comico, la riproposizione come appendice sulla testata dedicata a Mage, la serie regolare sempre alla Comico e poi il definitivo approdo alla Dark Horse), dal punto di vista narrativo l’idea di più incarnazioni del personaggio è stata chiara sin dall’inizio nella mente del suo creatore.

Matt Wagner e la maschera di Grendel, the Devil

Per Wagner, Grendel è l’incarnazione dell’aspetto violento e sanguinario dell’essere umano,  presente in ogni individuo in maniera più o meno evidente, più o meno profonda.
È proprio questa sua valenza allegorica a offrire in maniera naturale lo spunto per fare indossare la sua maschera a vari personaggi, uomini, donne e cyborg, che nel corso dei secoli si trovano a dover fronteggiare situazioni tra loro diverse, ma tutte accomunate dalla presenza di una forte dose di violenza, al loro interno o nel mondo che ne fa da palcoscenico.
Attraverso questa pluralità di casi e incarnazioni del personaggio, Wagner raggiunge i propri obiettivi: esplorare le profondità della nostra anima, riuscire a scoprire da dove deriva la violenza innata che è presente in noi e capire se quella violenza può essere giustificata quando esplode oppure è solo odio selvaggio.

Come gli uomini reali, coloro che si trovano a indossare la maschera di Grendel non sono persone completamente malvagie o assolutamente violente, ma le vicissitudini attraverso le quali passano fanno emergere un loro lato selvaggio e sanguinario e attraverso le loro storie vediamo se a quest’aspetto si arrendono o se invece riescono a emergere vittoriosi e dominarlo in un modo o nell’altro.
Attraverso le varie storie che scorrono nei secoli, Wagner ci fa arrivare fino all’ultima in ordine cronologico incarnazione di Grendel, un cyborg, colui che non è più del tutto umano.
Proprio attraverso la vicenda del cyborg, l’autore ci mostra la disillusione e la tristezza per dove la violenza ha condotto infine la razza umana. E proprio questo essere artificiale, così solo, alla fine è la più umana delle incarnazioni del diavolo. Il suo tentativo di mettersi in contatto con lo spirito di Hunter Rose, colui da cui tutto ha avuto inizio, rappresenta lo sforzo finale di capire da dove ha origine tutta la violenza che la maschera che ora lui indossa ha portato con sé.

La nascita

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Grendel (altresì noto come Hunter Rose) fa la sua prima apparizione nel 1982 sull’antologico Comico Primer#2, edito appunto dalla casa editrice Comico. L’anno successivo esce una serie personale a lui dedicata che, a causa dei problemi finanziari della casa editrice, ha vita breve e viene interrotta dopo soltanto tre numeri.
Wagner considera queste prime quattro storie del suo personaggio una sorta di schizzo preliminare, quasi uno storyboard narrativo che richiede di essere sviluppato in una forma più adulta e compiuta. E, infatti, decide di rielaborare e rinarrare le avventure di Hunter Rose come un romanzo illustrato che si sviluppa come back up story a puntate nella serie di un altro suo personaggio, Mage, sempre edita dalla Comico.
La stessa casa editrice decide di dare alle stampe, nel 1986, un volume che raccolga queste storie d’appendice, con il titolo “Devil By The Deed” (ristampato poi dalla Dark Horse nel 1993).

La nuova edizione italiana targata Panini Comics

È giustamente con il sopra citato volume che la Panini Comics, a metà febbraio, inizierà la propria pubblicazione delle avventure di Grendel. Il numero 0 “Il Diavolo Nelle Azioni” è, infatti, la trasposizione italiana dell’esperimento grafico creato in Devil By The Deed, 

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dove ogni tavola è una sorta di vetrata disegnata, come quelle che nelle cattedrali raccontano ed illustrano passi della Bibbia o della vita dei santi, accompagnata da un testo che si sviluppa come stralci di un libro dedicato alla figura di Hunter Rose. Libro che poi si scoprirà essere scritto dalla nipote adottiva di Hunter Rose (ovvero la figlia di Stacy Palumbo, bimba orfana da lui adottata) e che, nell’universo fittizio della narrazione, sarà il punto d’inizio della mitizzazione della figura di Grendel.

Compiendo un balzo editoriale di circa quattordici anni, ma rispettando lo sviluppo della continuità interna all’universo narrativo creato da Wagner, il secondo volume che la Panini presenterà in concomitanza con il numero 0 è “Grendel – Ecco il Diavolo”.  È questa miniserie raccolta nel volume, composta di otto parti più un numero 0 e pubblicata dalla Dark Horse nel 2007, al momento l’ultima incursione di Wagner nel mondo di Grendel.

Da dove scaturisce la logica nel presentare al pubblico italiano come primo volume della saga di Grendel, l’ultima avventura uscita dalla matita del suo creatore? Presto detto. In “Ecco il Diavolo” (“Behold the Devil” in originale) Wagner ci narra un’avventura inedita di Hunter Rose, dove ne rivela un segreto mai svelato in precedenza.

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Da un punto di vista grafico, oltre al segno stilizzato del Wagner più maturo, va sottolineato l’uso della tricromia bianco, nero e rosso nelle tavole del volume, con l’ultimo colore a rimarcare la violenza che pervade le azioni di Grendel, in contrapposizione al nero del suo costume e dei paesaggi urbani notturni dentro i quali si muove, ed allo sfondo bianco, quasi asettico, delle varie ambientazioni interne.
Da evidenziare come Wagner, insieme alla Dark Horse, decise di ripresentare nello stesso anno di pubblicazione di “Behold the Devil”, coincidente con il venticinquennale di nascita del personaggio, anche la prima storia di Hunter Rose, ovvero Devil By The Deed, in un volume cartonato e con l’applicazione della stessa tricromia.
Quello della tricromia pare essere diventato lo standard per Wagner, quasi un marchio di fabbrica per Grendel, visto che anche Behold The Devil usa la stessa paletta di 3 colori.

Lo sviluppo della saga

Tra Devil By The Deed e Behold The Devil è compresa e si sviluppa tutta la vicenda, editoriale e narrativa, di Grendel, nelle sue molteplici incarnazioni e significati.

 Dal 1986 al 1990, la Comico pubblica la serie regolare di Grendel, suddivisa in più archi narrativi scritti da Wagner e disegnati da vari autori, oltre che da Wagner stesso.

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L’arco narrativo che occupa i primi dodici numeri della serie, disegnati da Arnold e Jacob Pander, e denominato Devil’s Legacy è ambientato nel futuro prossimo rispetto al tempo di Hunter Rose ed ha per protagonista Christine Spar, la figlia di Stacy Palumbo, autrice del libro su Hunter Rose che ne ha fatto nascere la leggenda. In cerca di vendetta, Christine si troverà a indossare la maschera di Grendel e a sprofondare in una spirale di violenza senza fine che la porterà allo scontro con la nemesi del Grendel originale, il lupo mannaro Argent, assoldato dalla polizia per darle la caccia.
I numeri dal 13-15 vedono all’opera alle matite Bernie Mireault nell’arco narrativo The Devil Inside con protagonista il compagno di Christine Spar che, ossessionato dalla figura di Grendel, ne indosserà per un breve periodo la maschera fino a una tragica conclusione.

Gli archi narrativi presenti nei numeri dal 16 al 19, Devil Tracks e Devil Eyes, sono disegnati dallo stesso Wagner e raccontano due avventure del Grendel originario, Hunter Rose, narrate dall’ormai anziano Capitano della polizia Wiggins, avversario delle incarnazioni successive di Grendel presenti nei due archi narrativi antecedenti a quest’ultimo.
I numeri dal 20 al 23 contengono 4 storie autoconclusive, disegnate da Hannibal King e Tim Sale, che hanno come filo conduttore lo sviluppo e la crescita del mito di Grendel, a seguito dei libri pubblicati dalla Spar e da Wiggins, fino a passare da simbolo criminale della cultura popolare a sinonimo di Satana, sullo sfondo di una società civile ormai allo sbando che si avvia verso una catastrofe nucleare.
Tra il numero 24 e il 33 si sviluppa l’arco God And The Devil, disegnato da John K. Snyder III e Jay Geldof e che vede l’azione svilupparsi nel 26° secolo, in un mondo ormai contaminato per la maggior parte dalle radiazioni.
L’America è frammentata in una serie di sistemi corporativi, dominati da una chiesa cattolica corrotta, guidata da Papa Innocenzo 42° che si scoprirà poi essere un villain comparso nel primo arco narrativo della serie.
È in questi numeri che fa la sua prima apparizione Orion Assante, ricco aristocratico, che diventerà uno dei personaggi di rilievo nelle successive storie narrate da Wagner.
L’incarnazione di Grendel presente in queste pagine è quella di Eppy Tatcher, un operaio con grossi problemi psichiatrici che assume una droga denominata Grendel e, convinto di essere perseguitato da Dio, si lancia alla distruzione del nuovo Vaticano nel Colorado.

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Nell’arco narrativo successivo, che va a occupare i numeri da 34 a 40 della collana, intitolato Devil’s Reign e disegnato da Tim Sale, ritroviamo Orion Assante impegnato a ristabilire l’ordine sull’anarchia dilagata nel territorio americano a seguito della caduta della chiesa cattolica.
L’aristocratico miliardario crea un suo esercito per proteggere i confini dei nuovi Stati Uniti del Nord America che assorbono in essi anche il continente americano centro meridionale e l’Australia.
L’unico elemento esterno a questa confederazione è la nazione di Vegas, guidata da una comunità di vampiri.
In questa nuova situazione mondiale, dove Cina e Giappone sono preoccupati della nascita degli U.S.N.A. e l’Africa è l’unica potenza atomica mondiale, una serie di eventi che partono dal rapimento della moglie di Assante conducono il pianeta ad una guerra globale.
L’epilogo del conflitto vedrà uscire vincitore Orion Assante, ormai dominatore dell’intero pianeta, che si proclamerà Grendel-Khan Orion I.

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Chiusa Devil’s Reign, purtroppo la Comico fallisce ed il seguito della storia che Wagner aveva già pianificato per i numeri dal 41 al 50 della serie deve aspettare a vedere la luce fino al 1992, quando Grendel – War Child viene pubblicato dalla Dark Horse in una miniserie di 10 numeri, disegnata da Patrick McEown.
Sono passati dieci anni dalla morte di Orion I e suo figlio Jupiter viene apparentemente rapito da un Grendel in armatura nera, in seguito denominato Grendel Prime. I due vivranno una serie di avventure in giro per un mondo ormai devastato e irriconoscibile che porteranno Jupiter a scoprire che Grendel Prime è in realtà un cyborg a energia solare fatto costruire da suo padre per proteggerlo fino a quando non avrà l’età per reclamare il trono di Grendel-Khan, cosa che il ragazzo deciderà di fare dopo 10 anni dal suo “rapimento”.
In questa miniserie Wagner crea una serie di personaggi che sono lo specchio dei più avidi e gretti sentimenti presenti nell’animo umano (una tra tutti la vedova di Orion Assante) e che vengono immersi in uno scenario di intrighi politici e sentimentali che servono all’autore per continuare la sua esplorazione della psiche dell’uomo e da dove nasca la sua innata violenza.
Dal 1993 fino al 1997 la Dark Horse inizia a pubblicare una serie di miniserie denominate Grendel Tales, che vedono all’opera scrittori e artisti diversi da Wagner impegnati nel raccontare vicende e personaggi che sono comparsi nell’universo di Grendel.

Le otto miniserie sono le seguenti:

In appendice alle prime cinque miniserie Matt Wagner scrisse e disegnò una storia, raccolta in volume dalla Dark Horse nel 1995 con il titolo Devil’s Quest

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ambientata oltre 100 anni dopo la fine di War Child ed avente come protagonista Grendel Prime. Ricercato dal Khan dell’epoca, il cyborg ormai disilluso dalla continua decadenza della società, s’impegna nel tentativo di evocare lo spirito del primo Grendel, Hunter Rose.

Grendel Prime è l’ultima evoluzione narrativa del personaggio creata da Wagner. Infatti, nel 1998, con la miniserie in quattro albi Black, White and Red, l’autore torna a riprendere in mano il personaggio di Hunter Rose, in una serie di storie brevi in tricromia (bianco, nero e rosso appunto).
A questa prima miniserie ne fa seguito nel 2002 una seconda intitolata Red, White and Black, strutturata allo stesso modo della precedente. Tra gli artisti disegnatori delle varie storie troviamo D’Israeli, Duncan Fegredo, David Mack, Mike Allred, Teddy Kristiansen, Woodrow PhoenixChris Sprouse, Stan Sakai, , Jill ThompsonKelley Jones, Andi Watson, Ashley Wood e Michael Zulli  e Stan Shaw.

Per completezza deve essere detto che nel periodo intercorso tra le due miniserie citate, vedono la luce due opere su Grendel nelle quali non troviamo Matt Wagner all’opera in prima persona sulla sua creatura.
La prima, nel 1999, è una miniserie in due parti intitolata Devil Child, scritta da Diana Schutz, editor di Grendel nelle sue varie incarnazioni editoriali e storica editor della Dark Horse sin dagli esordi di questa casa editrice, e disegnata da Tim Sale che segue le vicende della nascita della figlia di Stacy Palumbo, Christine Spar, colei che è stata la seconda ad indossare la maschera di Grendel.
Nel 2000 invece è la volta di un romanzo, scritto da Greg Rucka con alcune illustrazioni di Matt Wagner, dal titolo Grendel: Past Prime, che riprende il personaggio di Grendel Prime seguendone le avventure dopo la morte di Jupiter I, il secondo Grendel-Khan, figlio di Orion Assante.

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I crossover

Esterne alla linea narrativa principale, sono da citare due avventure di Grendel fuori continuità, i crossover con un’altra icona del palcoscenico dei comics statunitensi: Batman.
Una prima storia in due parti è scritta, colorata e disegnata da Wagner già ai tempi della Comico, ma pubblicata poi dalla DC nel 1993. In Devil’s Riddle e Devil’s Masque Hunter Rose decide di andare in trasferta criminale a Gotham City, per mettersi alla prova confrontandosi con il Cavaliere Oscuro.
Nel secondo crossover, sempre in due parti, pubblicato nel 1996, è Grendel Prime a scontrarsi con l’uomo pipistrello. In Devil’s Bones and Devil’s Dance il cyborg arriva a Gotham catapultato nel passato direttamente dagli eventi accaduti in Devil’s Quest. Intenzionato a recuperare il teschio di Hunter Rose in mostra in un museo per un’esposizione di famosi assassini, il cyborg continua ad avere come scopo quello di evocare lo spirito del primo Grendel ma per ottenere ciò deve sacrificare la vita di migliaia di cittadini di Gotham.

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Grendel Omnibus

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L’ormai ultra venticinquennale vita di Grendel, unita alla moda editoriale imperante negli ultimi anni di dare alle stampe mega volumi che raccolgano le avventure di eroi e personaggi con molti anni di attività e varie incarnazioni alle spalle, ha fatto sì che anche questo personaggio sia attualmente protagonista di una ristampa “assoluta” delle sue avventure in corposi volumi.
Tuttavia Wagner sta dando un taglio particolare a questi volumi, affinché non siano la mera riproposizione cronologica delle storie pubblicate.
L’opera è suddivisa in quattro tomi, (già usciti i primi due, mentre il terzo e il quarto sono previsti per giugno e dicembre di quest’anno), con ogni Omnibus che raccoglie le gesta e le pubblicazioni che sono state dedicate a un’incarnazione di Grendel.

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Il primo volume è chiaramente è dedicato ad Hunter Rose ed al suo interno si trovano Grendel: Devil by the Deed, versione uscita per il venticinquennale con un nuovo schema cromatico, Grendel: Black, White & Red #1-4, Grendel: Red, White & Black #1-4, Grendel: Behold the Devil, oltre a vari one-shot e storie singole sempre dedicate al Grendel originario, apparsi negli anni in varie pubblicazioni Comico e Dark Horse.
Il secondo volume, intitolato The Legacy, presenta le storie di coloro che per primi hanno raccolto l’eredità e la maschera di Hunter Rose, Christine Spar e il suo compagno, in Devil Child, Devil’s Legacy e Devil Inside, e le altre incarnazioni presenti nei Grendel Tales.
Il Terzo e il quarto volume saranno infine dedicati rispettivamente a Orion Assante (Orion’s Reign il titolo) e a Grendel Prime (Prime).

 

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