Nel 1999 una fitta pioggia di uranio impoverito cadeva a bomba sulla Serbia. L'Italia alleata della Nato si occupò delle operazioni militari, macchiandosi di questo delitto. Ancora oggi quella pioggia semina cancro e miete morte, in Serbia, tra la popolazione civile, in Italia soprattutto tra i militari che parteciparono alla missione Allied Force. Anche i pescatori dell'Adriatico ne sanno qualcosa. Anche l'Adriatico, e i pesci pure, quelli che finiscono sulle nostre tavole.
L'allora ministro delle Difesa, l'attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella negò fermamente l'uso dell'uranio impoverito. La storia purtroppo lo ha smentito. E dunque, ha mentito o era allo scuro della natura dell'operazione? In ogni caso resta il fatto, che apre una voragine sul dubbio, sulle qualità politiche e umane di un uomo di Stato che oltretutto si professa cattolico osservante.
Non si scandalizzino gli ex Margherita o ex democristiani quando ci interroga su queste vicende, quando si dubita della massima carica dello Stato a fronte di verità incontestabili, anche quando il dubbio si manifesta per mezzo della satira, talvolta sprezzante. Anche quando la massima carica dello Stato viene vestito, meglio, fasciato come una mummia bianca della prima repubblica.
P.S.: Durante le operazioni militari e fino a tutta l'estate 1999, casa a Laureto è stata un via vai di giornalisti. I racconti di quella guerra e di quelle precedenti, fino al 1991, non li dimenticherò mai. Un caro amico giornalista, che all'epoca ancora non conoscevo, restò profondamente segnato da un decennio di servizi di guerra, tra proiettili, mine, bombe, massacri da terra e dal cielo. La sua salute, compresa quella mentale n'è rimasta gravemente compromessa. Impoverito, peggio dell'uranio.