Nella sua ultima stagione in maglia Intermek gioca 27.4 minuti di media, segnando 6.7 punti (con un high di 16 punti contro Conegliano) e si piazza al nono posto in classifica nella voce assist (2.89) e palle recuperate (2.92). Poi la decisione di “provare” fuori casa, in Veneto, dove milita in C1 a Villafranca e successivamente in C2 a Peschiera del Garda.
«Dal punto di vista sportivo non è andata benissimo – confida – ma umanamente è stata una bella esperienza. Mi ha fatto maturare». In quegli anni inizia anche ad allenare, passione che coltiva ancora oggi a Cordenons dove è il coach degli Under 14 d’Èlite e il secondo degli Under 19 d’Èlite. Prima di far ritorno all’ovile passa per Latisana, dove diventa il faro della squadra per tre stagioni. «Il primo biennio è stato ottimo – dice -. Siamo saliti dalla C2 alla C1, perdendo nei quarti da neopromossi con uno Spilimbergo che sarebbe poi finito in B2. Invece l’ultimo, per diversi problemi, è terminato con la retrocessione». Le stagioni in C a Latisana però lo lanciano come uno tra i migliori play del campionato. Con i suoi 170 centimetri, in 32’ di media segna 8.1 punti, ma soprattutto smista 3.25 assist a partita (terzo e quarto in classifica).
Celotto sperava quindi nella chiamata estiva da una squadra di C, che però non è arrivata. Così (per ora?) fa da chioccia alla promettente nuova Intermek. «Il nostro obiettivo? Salvarsi prima possibile – dichiara -. Il che significa arrivare ottavi, che è l’ultimo posto disponibile per i playoff».
Alessandro Mecchia
08/11/2012 10:49 Il Gazzettino