Che cosa significa vivere in una metropoli come New York con la disponibilità intellettuale e umana di chi con il suo obbiettivo insegue senza tregua stimoli visivi e nuove emozioni? Matteo Gastel, che ha trascorso due anni fra i grattacieli di Manhattan , ha tratto da questa sua esperienza proficue opportunità per la composizione di uno dei suoi lavori più interessanti: “NY³ – Memory Process”, una serie di immagini frutto della sovrapposizione al 100% di tre diverse impressioni, che si compenetrano e danno vita, su luminosi supporti metallici, ad una nuova fotografia: profonda, inafferrabile ed evocativa.
Gastel ci spiega: “E’ il mio modo di raccontare il mondo attraverso i filtri della memoria. La volontà di questa ricerca è di ricostruire il ricordo, di New York in questo caso, anziché cercare di realizzare ‘la foto’ che ne ritragga l’aspetto migliore. New York, poi, è stata la mia prima musa”.
Ecco dunque , cieli e architetture compenetrarsi, dando luogo a visione ora ben incise ora evanescenti, come le tracce del passato.