Magazine Politica Italia

Matteo Renzi: "...e se restassi a fare il sindaco di Firenze?..."

Creato il 14 agosto 2013 da Tafanus

Il sindaco Matteo Renzi l'ha (di nuovo) buttata là mentre si scambiava i saluti con assessori e parlamentari. E non è la prima volta che fa vedere questo scenario (Fonte: Corriere Fiorentino)

.

Renzi-amici
«Ma che ne pensate se restassi a fare il sindaco?». Matteo Renzi, prima della riunione di giunta dell'11 agosto, mentre si scambiava i saluti con gli assessori e i parlamentari venuti per la celebrazione della Liberazione di Firenze, l'ha (di nuovo) buttata là. Una battuta sentita da tanti. Anche da Eugenio Giani, il presidente del Consiglio comunale e «vox populi» già in corsa per il dopo Renzi a Palazzo Vecchio, e dalla vicesindaca Stefania Saccardi, altra possibile candidata alla guida del Comune quando (e se) l'attuale primo cittadino lascerà.

Un appuntamento che tutti davano ormai per scontato: Renzi lascia Firenze per correre segretario del Pd (o premier) a seconda dei tempi di durata del governo Letta. Non contento, Renzi ha proseguito: «Manca Nardella, gli manderò un sms». Cioè Dario Nardella, ex vicesindaco e ora deputato Pd, anche lui indicato come interessato alla corsa per le prossime amministrative, dove il Pd dovrà utilizzare le primarie per scegliere il futuro candidato. Tre indizi non fanno una prova, ma ora nasce il dubbio che Renzi si sia limitato solo a fare una battuta, dopo la giunta di domenica scorsa. Lo scorso 6 giugno, per la prima volta, Renzi al Corriere della Sera disse chiaro e tondo che «Sindaco e segretario non sono ruoli incompatibili».

Poi, ad agosto, a Repubblica l'ha di nuovo buttata là come una battuta: «Do per molto probabile la mia ricandidatura. Se dovessi scommettere 10 euro li scommetterei. Anche 50. Anche perché è evidente che per completare il percorso servono due giri». Ed alla domanda se il prossimo sindaco non potesse essere una donna, ribatteva: «Il sindaco vorrei rifarlo io. E non intendo andare a Casablanca». Un modo per tenere sotto pressione il suo partito che ancora non ha scelto la data definitiva del congresso, con tanto di cortocircuito dell'ultima direzione sull'ipotesi del 24 novembre? O Renzi ha capito che, se anche diventasse segretario, restare sindaco continua a dargli una concretezza che aumenta la sua visibilità nazionale? Difficile a dirsi. Tra i renziani, il deputato Pd Ernesto Carbone taglia corto: «In questo momento l'attenzione di Renzi è tutta concentrata sulle regole congressuali. Vi assicuro che è la sua priorità. Tutto il resto sono chiacchiere estive. Per di più nate su una battuta, sulla quale si è montato un caso».

Ma c'è chi non la pensa così. «No, assolutamente no. Matteo Renzi, per quanto sia un uomo pieno di energia e molto sicuro di sè, non può fare bene contemporaneamente il sindaco di Firenze e il segretario del Partito Democratico» commenta l'ex direttrice della Galleria dell'Accademia di Firenze Franca Falletti. Ma pure la marchesa Bona Frescobaldi, non lontana dalle posizione del sindaco, ha un dubbio: «Renzi fa bene a candidarsi per un secondo mandato alla guida di Palazzo Vecchio. Ma in accoppiata con la segreteria del Pd mi sembra troppo». «Fa piacere che Renzi voglia ricandidarsi a Palazzo Vecchio. Ma ho qualche dubbio che possa anche fare il segretario del Partito Democratico» dice Giovanni Gentile, presidente del gruppo editoriale Sansoni Licosa e Le Lettere.

Lo storico Cosimo Ceccuti la vede invece così: «Perché no? È una sfida che si può fare. Se ne è in grado e se ne ha le capacità, perché Renzi non deve provare?» commenta lo storico, docente all'università di Firenze e presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. D'altra parte, era sempre stato Renzi a ribadire domenica scorsa: «In questo anno mi sono convinto che fare il sindaco e il leader nazionale è assolutamente compatibile. Tanto più a giudicare dal crescente consenso verso la nostra amministrazione».

Tafanus
Ecco, bravo, ragazzo. Ci sembra un'ottima idea. Accoglieremmo questa decisione con bottiiglie di spumante Ferrari, sparo di mortaretti, e suono di vuvuzelas. Alcuni di noi farebbero cortei automobilistici con trombette, fino a notte fonda, come per Italia-Germania 4/3.

Lo so... è un atto di egoismo. Con motivazioni opposte, alcuni soffrirebbero: la stragrande maggioranza dei fiorentini, e almeno due o tre lettori del Tafanus. Non siamo gentili. Ma in fondo i fiorentini questa disgrazia l'hanno scelta senza alcuna pistola puntata alla tempia. Libera scelta. E vale sempre la famosa legge del Menga, che non tradisce mai... Tafanus


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :