Matteo, Renzi, quello che "due mandati e poi si torna al proprio mestiere", in Sicilia è impegnatissimo a giocare a "culo e camicia" con due signorotti di lungo corso, come Enzo Bianco (in politica da 37 anni) e Leoluca Orlando (in politica da 35 anni)
Matteo Renzi (in politica da vent'anni) ha appena incassato il sostegno del sindaco di Catania Enzo Bianco (in politica da 37 anni) e della sua area LiberalPd, e lavora adesso per fare il grande colpo: trovare un accordo con il focoso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando (in politica da 35 anni). Con questi "nuovi che avanzano", Matteo Renzi e i suoi hanno dato il via alle grandi manovre in Sicilia per rinforzare le loro file in vista del congresso e tenersi pronti in caso di ritorno alle urne a livello nazionale. Una macchina, quella dei rottamatori, che nell'Isola viaggia veloce e che sta ottenendo risultati di rilievo. Dei capoluoghi siciliani amministrati da sindaci di centrosinistra, tutti tranne Palermo ed Enna sono passati con il sindaco di Firenze. Dopo Giancarlo Garozzo a Siracusa e Marco Zambuto (1) ad Agrigento, l'ultimo in ordine di tempo a ufficializzare il passaggio tra i BigBang boys è l'ex senatore e ministro Enzo Bianco.
"Sosteniamo Renzi e la sua battaglia; con Matteo si può dare uno scossa al partito degli apparati". La data per siglare l'asse Catania-Firenze è già fissata: il5 settembre nella città etnea è in programma una manifestazione con il ministro Graziano Del Rio. Incassato Bianco, i renziani mirano adesso al capoluogo della Regione. Non a caso il 6 settembre Del Rio è atteso a un convegno organizzato dal Comune di Palermo, dove a fare gli onori di casa sarà Leoluca Orlando. L'altro sindaco della primavera, abbandonata al suo destino la nave dell'Idv di Di Pietro, è in cerca di nuovi approdi (...li troverà... li troverà...)
I due in questi giorni si sentono "costantemente". Sono stati visti parlare a lungo in privato in occasione dell'ultimo vertice dell'Anci e Orlando stesso non fa più mistero di puntare su Renzi per "mettere in piedi un nuovo Partito Democratico" (Tutto fatto da democristiani, italoforzuti, nipotini di scilipoti, e nipotini di Podestà fascisti. NdR).
"Il sindaco di Firenze è l'unico che può finalmente sconfiggere gli apparti e i sostenitori del partito delle tessere, gli stessi che nonostante le primarie hanno bruciato personaggi del calibro di Romano Prodi, Walter Veltroni e Pier Luigi Bersani" — dice il primo cittadino di Palermo. "Renzi non vuole rottamare il Pd e la sua idea. Se riuscirà in questa sua battaglia sono pronto a sostenerlo con il mio movimento. Se sarà sconfitto, penso che sarà lui a venire con noi".
Orlando ha fondato "Movimento 139", e lavora a una rete dei sindaci puntando su Flavio Tosi (in politica da un ventennio con la Lega Nord e la Liga Veneta, noti movimenti progressisti - NdR) e Federico Pizzarotti (2): "Le nostre elezioni a Palermo, Verona e Parma dimostrano che i partiti delle tessere non hanno più futuro. Per questo condivido la battaglia di Renzi, e in caso di primarie aperte, e non rivolte solo agli iscritti, credo si possa costruire un nuovo Partito Democratico. Anzi, il vero e unico Partito Democratico, che oggi non c'è".
In Sicilia a raccogliere adesioni lavorano a tempo pieno due colonnelli renziani della prima ora, il deputato Davide Faraone e, da qualche settimana anche la senatrice Rosamaria Di Giorgi (altra "Margherita").
Nell'isola si gioca una partita chiave per vincere le primarie e mettere a frutto la campagna acquisti in corso nel resto del Paese: ad aver annunciato il sostegno a Renzi ci sono anche il presidente della Provincia di Pesaro, Matteo Ricci, e il sindaco di Bologna Virginio Merola (in politica da 18 anni). E ad assicurare sostegno al rottamatore sono arrivati nelle ultime settimane anche la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani (c'era qualche dubbio, in proposito?) e della Liguria, Claudio Burlando (altra energia fresca, in politica da 35 anni).
Da Nord a Sud, le grandi manovre continuano.
(Fonte: Antonio Fraschilla - Repubblica)
Il "Chi Siamo" del Movimento 139 di Leoluca Orlando
Il ridicolo MòViMento 139, fatto con le frattaglie dell'Italia dei Valori...
Leoluca Orlando, Felice Belisario e Carlo Costantini, componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Italia dei Valori fino a poche settimane fa, sono stati sostenitori della linea del rinnovamento dell’IdV attraverso primarie aperte, finalizzate a far nascere dal basso una nuova classe dirigente e poi un nuovo soggetto politico. Questa linea, in un primo momento condivisa dall’unanimità dell’Ufficio di Presidenza, dopo un brusco ripensamento, è stata contrastata da parte del Presidente e degli altri membri.
Ad Orlando, Belisario e Costantini, che hanno deciso di rilanciare il loro progetto, anche se ormai completamente fuori dall’Italia dei Valori, si sono immediatamente aggiunti i seguenti Carneade:
Antonella Allegrino, Riccardo Biagi, Marcello Bigerna, Patrizia Bugnano, Andrea Buquicchio, Giuseppe Caforio, Elpidio Capasso, Cesare D’Alessandro, Emilio De Masi, Alessandro D’Uffizi, Antonello Falomi, Fabio Giambrone, Andrea Giorgi, Pio Maurizio, Giulia Rodano, Giuseppe Sbriglio, Mimmo Talarico, Pippo Russo, Stelvio Zecca.
(1) Marco Zambuto: in politica da vent'anni. Sindaco "ereditario" di Agrigento, in quanto figlio di un ex sindaco di Agrigento (Lillo Zambuto). Nelle sue vene scorre sangue di gerarchie fasciste: è infatti nipote del "Podestà" di Agrigento, Passerello. Ad Agrigento è stato segretario dell'UDC di Totò Vasa Vasa Cuffaro 'de Cannoli.
Nel febbraio del 2008 aderisce al PdL di Silvio Berlusconi. A marzo del 2008 azzera la Giunta e presenta la sua nuova squadra, confermando la sua adesione al PdL. Nel 2010 si sposta "a sinistra", aderendo all'UDC di Casini. Due mesi fa Zambuto si allontana dall'UdC per avvicinarsi all'area renziana (Franza o Spagna, purchè se magna... e questi sono i "rottamatori" che cerca Renzi???)
(2) Federico Pizzarotti - Nel marzo 2012 si candida per il Movimento 5 Stelle alla carica di sindaco di Parma. Al primo turno ottiene il 19,5% e accede al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma, forte del 39,2% dei consensi. Il 21 maggio 2012 Pizzarotti vince il ballottaggio con il 60,2%...
Strani numeri, vero? Sarà perchè amante di certi meccanismi, che il Bischero di Frignano grigna per avere elezioni aperte a tutti, inclusi nerlusclones fascisti e democristiani?
Tafanus