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Matteo Renzi: qual è il suo programma politico?

Creato il 18 settembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

Matteo Renzi: qual è il suo programma politico?

17 SETTEMBRE – Giovedì scorso a Verona è partita la campagnia elettorale di Matteo Renzi, classe ’75, che ha lanciato la sua canditatura ufficiale alle primarie del PD all’insegna del motto “Futuro, Europa, Merito”.

Matteo Renzi, noto come “il rottamatore”, ha fatto della lotta alla gerontocrazia il suo cavallo di battaglia, denunciando in più occasioni lo scarso ricambio della classe dirigente non solo nel Parlamento italiano, ma anche e soprattutto all’interno del suo partito, sfidando a viso aperto la dirigenza del PD, con grandissima maggioranza a lui ostile.
Il suo modo di fare carismatico e una visione liberale della politica gli sono valsi spesso le simpatie ed il favore di parte della destra, tanto che spesso il paragone più frequente risulta essere, paradossalmente, quello con Berlusconi piuttosto che con Obama, al quale il giovane sindaco sembra chiaramente ispirarsi.

E’ indubbio che Renzi eserciti un certo fascino tanto sull’elettorato di destra quanto su quello di sinistra, se non altro per la sua giovane età e per la risolutezza e la perseveranza con le quali ha proposto all’attenzione alcuni temi di grande rilievo.Tuttavia in molti si è instillato il dubbio che, al di là dei bei discorsi, ci sia poca sostanza. La critica maggiore che viene mossa al neo candidato alle primarie è, in sintesi, quella di non avere un programma politico definito, di non avanzare proposte precise e concrete per il paese.

Se è vero che prima che partisse la campagna elettorale per le primarie, un programma chiaro e preciso non era mai stato reso noto ma poteva carpirsi qua e là dalle varie uscite pubbliche, la prima tappa del tour a Verona è senz’altro servita a delineare con maggiore nitidezza i punti del programma.

Infatti, dopo aver lanciato la sua candidatura, Renzi ha pubblicato sul suo sito una bozza di tre pagine contenente 11 linee guida, che hanno come filo conduttore le parole welfare, equità, istruzione, sussidiarietà: “valori di sinistra”- scrive Renzi sul sito-” ma che non sempre la sinistra ha avuto la capacità di promuovere con la forza necessaria”.

I punti del programma contengono una serie di obiettivi senz’altro lodevoli come ad esempio, al punto 1 (Intitolato “Ritrovare la democrazia”), quello di ridurre il numero dei parlamentari abolendo una delle due camere, ridurre le strutture inutili aggregando enti intermedi, abolire i vitalizi e adottare una legge elettorale che consenta ai cittadini di eleggere direttamente tutti i deputati e il leader di governo. (Legge che,peraltro, è già in cantiere e che probabilmente precederà le elezioni nazionali, cosicchchènon può considerarsi un vero punto del programma di governo per la prossima legislatura.)
Temi che esercitano sicuramente una grande eco sugli elettori; resta da vedere se tali proposte non siano semplicemente uno slogan pubblicitario per acquisire consenso, considerato che sulla realizzazione di molte di esse il Partito Democratico, attualmente al governo, non ha combattuto particolarmente.

Accanto a quelli che potrebbero definirsi auspici, quali il recupero di una credibilità a livello internazionale, la costruzione di un vero sentimento europeo, la crescita dell’occupazione femminile, per i quali non sembra potersi parlare di proposte veramente concrete, Renzi presta particolare attenzione al tema del rilancio dell’economia, attraverso progetti pratici e realistici:  dalla riduzione del debito attraverso un programma di dismissione del patrimonio pubblico, alla creazione di un’unica Agenzia- al fine di rafforzare la lotta all’evasione- che riunisca i poteri di investigazione ed esazione, oggi frazionati tra Agenzia dell’entrate e Guardia di Finanza, dalla liberalizzazione per far scendere le tariffe e allinearle all’andamento dell’inflazione programmata, alla riallocazione su fondi di garanzia del credito dei fondi europei, in modo da garantire almeno 250 miliardi di crediti alle imprese e offrire loro l’ossigeno per ripartire.

Ad ogni modo, alcuni punti fondamentali rimangono oscuri, come ad esempio quello sul tema pensioni, di notevole importanza specialmente per chi, come Renzi, si candida ad essere il leader della sinistra. Poche righe spiegano il sostegno alla riforma previdenziale Fornero, giustificato dall’aumento dell’età anagrafica nel nostro paese, pur sottolinendo che il problema “esodati” debba trovare immediata soluzione. Come, non è dato saperlo.
Confusione anche in materia di istruzione, ricerca e università, in cui si promettono ingenti investimenti  ma non è sufficientemente specificato come e, soprattutto, da dove prendere queste risorse, considerata la situazione di difficoltà economica nella quale riversa il paese.

Qualora poi il neo candidato PD dovesse vincere le primarie e diventare il nuovo leader del partito in corsa per le elezioni nazionali, si troverebbe a fare i conti con le possibili alleanze.
Un’intesa con Casini, auspicata da alcuni moderati PD, sembra da escludersi categoricamente, nonostante lo stesso Renzi abbia dichiarato più volte di essere di religione cristiano cattolica. L’orientamento che emerge dal programma in materia di coppie di fatto, divorzio, fecondazione assistita è infatti chiaro, ed inconciliabile con le posizioni dei centristi: registrazione delle coppie di fatto di qualunque orientamento sessuale, divorzio veloce quando c’è il consenso fra le parti e in assenza di figli, adeguamento in materia di fecondazione assistita della legislazione alla giurisprudenza europea e italiana.
A questo punto, sembra più probabile un’alleanza con Vendola o Di Pietro, anche se la distanza di visioni, specialmente in materia economica, non è di scarsa importanza.

Queste le linee principali del programma di Renzi, attualmente in giro per i palchi d’Italia a promuovere la sua candidatura. Basteranno 11 punti di programma e una buona oratoria a farlo trionfare contro l’attuale leader PD Bersani e, dopo, alle elezioni nazionali? La risposta, come diceva Seneca, ce la darà solo il tempo.

Maria Elena De Tura


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