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E tutto questo senza aver mai preso neppure un voto, senza essere stato mai delegato dagli italiani ad attuare il suo (o di chi per lui) programma di governo, ma messo lì per 'nomina' ricevuta dal Colle, su segnalazione della Troika.Il premier - dalla parlantina sciolta e dai fatti che vanno di pari passo col Pil - sostiene di voler cambiare verso all’Italia e ci sta riuscendo, capovolgendola sotto-sopra e scuotendola ben bene fino a incassare pure l’ultimo centesimo rimasto nelle tasche dei “soliti noti”! Gli hippy hippy urrà del governo delle giovani marmotte vanno nella direzione di un Paese depresso che non riesce più a risollevarsi e che sta tristemente soccombendo sotto una valanga di tasse, mortificato da retribuzioni da fame. Un popolo senza più certezze, senza punti di riferimento, senza la speranza di un futuro migliore! Grazie al lavoro del governo Renzi, oggi siamo il paese dell’Unione europea con il più elevato tasso di disoccupazione, un numero esagerato di tasse, gli stipendi più bassi, una corruzione e un’evasione fiscale senza precedenti, un debito pubblico inarrestabile: siamo l’unico Stato del vecchio continente a crescita “sotto zero”! Ma l’impegno di Matteo Renzi, a parte le scuole e gli ospedali che cadono a pezzi, una pubblica amministrazione allo sbraco e una giustizia lenta e farraginosa, è chiaro: “La riforma del mercato del lavoro in Italia è una priorità e se i sindacati sono contro per me questo non è un problema". A parte il fatto che oggi come oggi il problema non è quello di avere contro i sindacati ma più che altro averli a favore, la vera riforma che sta per davvero a cuore agli italiani onesti e per bene è quella di riportare uguaglianza, equità, dignità, ordine e giustizia in questo Paese dilaniato dalle divisioni, dove c’è una élite che ingrassa e la massa che viene risucchiata nei vortici della povertà. E quando vengono a dirci che bisogna “riformare” il mondo del lavoro per rilanciare l'economia, è una bufala! La flessibilità doveva servire a far aumentare l’occupazione, invece ha solo precarizzato i lavoratori. Altro che riformare per migliorare. Riformare per dimezzare i salari e ridurre i lavoratori ai livelli di sfruttamento dei cinesi, venti ore alla catena di montaggio e quattro per dormire! La "vera verità" è quella scritta in busta paga e nella lettera di licenziamento!Si riforma per migliorare, non per peggiorare! Altrimenti meglio lasciare le cose così come stanno e passare la mano a chi sa fare. Non si governa una Nazione a chiacchiere e non sempre il nuovo è meglio del vecchio. Scopa nuova spazza bene i primi giorni... e le riforme paventate dal governo delle giovani marmotte, prima una al mese, poi in 100 giorni e adesso in 1.000, ieri avevano il sapore della speranza, oggi quello di una sbobba, indigesta agli italiani e gradita solo alla Troika.
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