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Matteo: rottamo anche il PD!

Creato il 24 ottobre 2012 da Ilrattodellospazio
Matteo Renzi, forse spaventato dagli ultimi sondaggi che lo vedono per la prima volta in calo, e soprattutto ben lontano da Bersani (invece in risalita), tira fuori l'atomica tascabile: le carte bollate. Insomma: le regole che valgono per qualsiasi elezione (l'essere iscritti a votare in quanto aventi diritto) non devono valere per le primarie del PD. Si deve tutelare la privacy degli elettori, ovvero essendo i suoi ammiratori potenzialmente a rischio di essere considerati "comunisti", questi potrebbero facilmente disertare le primarie. Ovviamente il fatto che il rappresentante del centrosinistra sia scelto dagli elettori del centrosinistra, e non da "infiltrati" del centrodestra, è un problema che non sfiora minimamente Renzi. L'uomo che infatti preferisce non usare nemmeno il simbolo del suo partito. Il sindaco che, per la precisione, vinse le primarie di Firenze facendo affluire un considerevole numero di simpatizzanti di provenienza "aliena" (e che poi si dematerializzarono alle elezioni quando conseguì il risultato più basso di un sindaco di sinistra a Firenze) Il partito che pochi giorni fa ha modificato le regole per farlo partecipare alle primarie (da statuto ne era escluso). Matteo sa che deve "spaccare" adesso, quando il centrodestra e molle, privo di un candidato vero. E' la sua migliore occasione per diventare premier. Se perde questa tra cinque anni non sarà più il "giovane" sindaco prestato alla politica. Fra cinque anni i risultati della sua misera gestione di Firenze avranno spazzato via tutte le chiacchiere che nascondono l'attuale nulla. Fra cinque anni avrà tre lustri di incarichi e cinque di politica. Sarà politicamente giovane quanto quelli che adesso vuole rottamare. Andare all'assalto delle primarie con le carte bollate avrà due chiare conseguenze: in caso di sconfitta finale il PD ne uscirà con le ossa rotte, un leader (Bersani) delegittimato e l'elettorato ancor più disgustato. In caso di vittoria sarà l'antico Pirro a fischiargli nelle orecchie: altro che il 40%, saranno molti gli elettori che volteranno le spalle al PD per rafforzare SEL all'interno della coalizione, piantando solide radici per future laceranti divisioni. Più che Matteo Renzi, Sansone Renzi (e con lui muoia quel filisteo di PD).

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