Matthew Goode: too good to be true

Quasi non lo notai quando lo vidi nel film di Woody Allen: Match Point. Difficile credermi è vero. Perché un tizio così alto come Matthew Goode (188 cm) o non sta nello schermo oppure ci si è addormentati ai titoli di testa per non notarlo affatto. E forse la presenza del suo antagonista sul campo da tennis oltreché nella vita sentimentale - Jonathan Rhys Meyers - annebbiava un po' il contorno, aiutato da una certa Scarlett Johansson tutta fulgore e seduzione.






Eppure Goode (classe '78, notevole curriculum dalla serie sull'Ispettore Lynley tratto dalla penna di Elizabeth George a numerosi altri film tra cui Watchmen, Sguardo nel Vuoto, Agatha Christie: Un Delitto Avrà Luogo) quanto ad aspetto e a talento non avrebbe nulla da invidiare a Myers. No, no. 

Intendiamoci, lo si vede meno, fa meno rumore sulle pagine virtuali di quanto faccia il suo ex collega tra una scazzottata all'aeroporto e qualche pastiglia di troppo ma ha una sobrietà tutta sua nel portamento che lo rende simile a un perfetto Lord inglese. E ne potrebbe benissimo interpretare uno a Downton Abbey facendo girare la testa a una delle donne di casa Grantham. O tuttalpiù, perché no?, al loro valletto Thomas! In fondo con un certo Colin Firth successe questo. Il film era A Single Man. E ci fu una scena al bacio. Goode ti aspettiamo a Downton. Scegli bene tra la servitù, mi raccomando.