Magazine Società

Maurizio Blondet contro i fagioli di soya

Creato il 30 aprile 2012 da Tnepd
Maurizio Blondet contro i fagioli di soya

Sembra il titolo di un film di fantascienza e invece è una delle più recenti uscite di Maurizio Blondet che, dopo aver attaccato donne, “negri” , zingari ed ebrei,   ora non trova di meglio da fare se non prendersela con i fagioli di soya, in un articolo a sua firma intitolato Soya il falso cibo! (link di backup).

La domanda di partenza del nuovo capolavoro di Blondet è:

CHI HA DIFFUSO TUTTE LE FAVOLE E I MITI SULLA SOYA COME FAGIOLO DEL BENESSERE E DELLA LONGEVITA’?

Bella domanda. Il mondo è pieno di imbecilli, e tra questi ce ne sono di quelli che si infilerebbero la soya anche nelle orecchie così come ci sono quelli che si alimenterebbero di sole e aria (ma poi zitti zitti mangiano pizza e birra) e quelli che parlano del grande complotto giudaico-massonico-americano-inglese.
Se la gente scrivesse solo cose vere e sensate, sicuramente la roba in giro sul Web si ridurrebbe drasticamente (e non ci sarebbe più un solo articolo di Blondet).

Ma vediamo dove vuole andare a parare Blondet:

Il responsabile è uno dei più potenti e segreti «poteri forti» del mondo: le multinazionali cerealicole note come «il Cartello del grano».

Ecco. Ci mancava solo il Cartello del Grano. Dopo la massoneria, dopo il cartello delle case farmaceutiche, il cartello dei banchieri, il complotto dei giudei, il complotto degli americani, la lobby delle industrie armiere, i protocolli dei savi di Sion, ecco spuntare anche il complotto del grano!

A quando un bel complotto della carta igienica? O il cartello degli arrotini?
E che c’entra la soya con il grano? Possibile che adesso non possiamo nemmeno mangiare un bel piatto di spaghetti senza temere che complottino nel nostro stomaco???

Qualche anno fa, in Svezia, una ragazzina ebbe un attacco d’asma dopo aver mangiato un hamburger in un noto fast-food, e ne morì.Le analisi rivelarono che la causa della morte era la piccola percentuale di soya (2,2 %) contenuta nella carne macinata, che aveva scatenato la fatale reazione anafilattica.

Succede, Blondet. La gente muore per le allergie, non lo sapevi? C’è gente che muore per una puntura di ape. Esiste quindi anche un complotto delle api?

Le successive indagini ordinate dal ministero della Sanità hanno appurato che cinque giovanissimi svedesi erano morti per shock da soya tra il 1993 e il 1996 e tutti ne avevano mangiata senza disturbi fino al giorno dell’attacco.Da allora in Svezia si cerca di limitare l’apporto di soya in tutti i bambini asmatici e che presentano altre allergie, specialmente alle noccioline americane.

Eccolo qui! Ci chiedevamo quando sarebbero spuntati gli ebrei e gli americani, ed eccole: sono le terribili noccioline americane!

Blondet, molta gente è allergica alla frutta secca, e alle arachidi in particolare. E’ una cosa vecchia e risaputa: “L’allergia alle arachidi è, fra tutte le allergie alimentari, una delle più frequenti e più gravi”.

Ma non si doveva parlare di soya? Hai cominciato con il cartello del grano, poi continui con le noccioline americane. Che c’entrano questi alimenti con la soya?

Il fatto ha indotto a riesaminare le meravigliose qualità che la pubblicità attribuisce alla soya (…)

Blondet ragiona così, capite? Uno muore per allergia alla soya, e quindi si vanno a rivedere le qualità della soya. Come a dire che uno affoga in piscina e quindi si va a discutere se l’acqua fa bene…

Sta di fatto che prendendo spunto dall’episodio, Blondet si scaglia contro la soya mettendone in dubbio le qualità (ma senza fornire un accidenti di riscontro) e il processo di estrazione della lecitina di soya (che è comunque un prodotto differente dalla soya).

Quindi;

Ma allora chi ha diffuso tutte le favole e i miti sulla soya come «fagiolo del benessere» e della longevità?Il responsabile è uno dei più potenti e segreti «poteri forti» del mondo: le multinazionali cerealicole note come «il Cartello del grano».

Non per contraddirti, Blondet, ma a osannare le virtù della soya sono soprattutto i vegetariani, che qualche volta sono paranoici al pari dei complottisti.

Si tratta di aziende colossali – Cargill, Continental, Bunge, Louis Dreyfuss, Archer Daniel Midland – dai nomi ignoti al grande pubblico: infatti non sono quotate in Borsa, appartenendo per lo più a singole potenti famiglie.Il loro business consiste principalmente nell’acquisto in blocco di interi raccolti di grano e cereali (ma anche cocco, cacao, olio di palma, arachidi) nei Paesi produttori, Argentina, Brasile, Ucraina, Africa, Australia ed Asia, e nella loro distribuzione mondiale.

Blondet, svegliati. Si chiama commercio. E’ così che funziona il mondo, da secoli e millenni. Si acquista, si importa, si impacchetta, si vende, si esporta. Dall’olio di oliva ai pneumatici, l’industria funziona in questo modo. Non c’è nulla di strano, non c’è nessun misterioso cartello. E non scrivere corbellerie. Non è vero che non sono quotate in borsa. Guarda questa foto: è la Bunge che festeggiava il 10° anniversario di quotazione alla Borsa di New York:

Maurizio Blondet contro i fagioli di soya

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :