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Maurizio De Giovanni, Per mano mia, Einaudi

Creato il 06 dicembre 2011 da Atlantidelibri
Napoli, Natale 1931. Un violento delitto scuote la città. Non ci eravamo accorti del Commissario Ricciardi finora, e per questo chiediamo scusa ai lettori. Sia questo, sia le altre sue “indagini” (edite da Fandango) sono decisamente da assaporare. Un altro commissario decisamente umano, il colore di una città,  lo sguardo dell’autore e  la prosa contenuta ma capace, non stereotipata , ne fanno una lettura avvincente!

Maurizio De Giovanni, Per mano mia, Einaudi

Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di “Natale in casa Cupiello”, dietro l’immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull’ingresso, mentre l’uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere più d’uno. La figlia piccola si è salvata perché era a scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l’amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità. In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario. E insidiato nella sua solitudine da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe. Tra le casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all’avanguardia della Milizia fascista, una città sempre più doppia e in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre più strette.



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