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Maurizio Filippini, Annicco: “Senza Unioni dei Comuni o gestioni associati che cosa sarà dei paesi più piccoli? Diventeranno come frazioni, con pochi servizi”

Creato il 26 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Piccoli paesi senza sicurezza, con un vigile solo, e il Comune dotato di servizi pubblici ridotti al quasi niente. Quando avrai bisogno di una pratica di un certo rilievo dovrai fare dieci chilometri. E gli abitanti se ne andranno se potranno. Sarà questo l’effetto della crisi, una campagna punteggiata di paesi fantasma, abbandonati all’angoscia, o si troverà una soluzione per affrontare la grave riduzione dei finanziamenti pubblici? Maurizio Filippini, consigliere comunale d’opposizione di Annicco (ma si tratta di questioni che non hanno colore politico), merita di essere ascoltato, come altri consiglieri ed ex amministratori, poiché ha visto il proprio paese subire tutti gli effetti negativi di questi anni. Non è un caso isolato, ma gli episodi di cronaca nera hanno scosso l’opinione pubblica. L’altro motivo di paura, oltre alla criminalità, è lo svuotamento progressivo, una manovra economica dopo l’altra, delle casse del Comune. Che cosa resterà di Annicco?

“Che cosa sarà dei piccoli Comuni, senza le Unioni dei Comuni? – Maurizio Filippini lancia l’allarme – O si trova il modo di associare i servizi o semplicemente non saranno più sostenibili dopo i tagli che sono arrivati e che arriveranno ancora. I Comuni veri e propri saranno quelli che oggi sono i maggiori, come Soresina, Pizzighettone, Casalbuttano, ma gli altri centri abitati diventeranno come frazioni: rischiano di essere abbandonati a se stessi. So che l’amministrazione provinciale si sta impegnando per evitare queste difficoltà. O si trovano soluzioni oppure l’avvenire sarà molto difficile”.

 

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