Pagare le tasse per il servizio sanitario nazionale, che dev’essere gratuito, e in più pagare anche i ticket sanitari imposti da una Regione travolta da scandali e inchieste sulla sanità non è l’effetto di un capolavoro di gestione politico-amministrativa destinato a passare alla storia. Nessuno canterà mai l’inno alla gioia di Beethoven per i ticket di Formigoni. L’opposizione di centrosinistra però ha un’alternativa e la propone, ed è anche di carattere decisamente popolare. Si possono infatti, secondo il segretario regionale del Pd Maurizio Martina, esentare dai “ticket della vergogna” (definizione mia, Martina usa un linguaggio decisamente più garbato) i cittadini con redditi familiari sotto i 30mila euro, e sopra tale soglia applicando una modulazione progressiva. Chi guadagna di più, paga di più. Così il Pd presenterà un ordine del giorno in occasione del voto sul bilancio regionale 2012, previsto fra lunedì e martedì al Pirellone. Dovesse passare questo ordine del giorno, allora sì che si potrebbe iniziare a ragionare: finalmente qualcuno che taglia le spese dei cittadini, invece di aumentarle!
Riuscirà il segretario regionale del Pd Maurizio Martina, anche telefonando alle persone giuste (si spera), a liberarci dal cappio del ticket? Convincerà Formigoni a diventare umano?
Ma i soldi ci sono per realizzare questo sogno che chiunque potrebbe coltivare nel profondo del proprio animo, assieme al desiderio di tutelare quel benedetto diritto costituzionale al servizio sanitario gratuito?
Le risorse per il PD ci sono già: se nel 2011 la Regione ha ottenuto 207 milioni di euro dal recupero dell’evasione fiscale su Irap, Bollo Auto e addizionale regionale Irpef, una cifra almeno analoga è prevista nel 2012.
“La Regione – spiega il segretario regionale del PD Maurizio Martina – ottiene dal recupero dell’evasione cifre importanti e altrettante ne otterrà per il prossimo anno. È giusto che queste risorse tornino a vantaggio dei cittadini che, soprattutto in Lombardia, contribuiscono in modo significativo alla spesa sanitaria. Chiediamo al Pdl e soprattutto alla Lega, che a inizio settimana ha parlato proprio della revisione dei ticket sanitari, di intervenire su quelli, rendendoli più equi, perché oggi il ricco e il povero pagano allo stesso modo. Chiediamo di alleggerire le fasce più deboli, esentando i redditi sotto i 30mila euro dal pagamento dei ticket sui farmaci e del superticket su visite ed esami. Chi non ha difficoltà economiche, invece, paghi i ticket in funzione del proprio reddito”.
“Per effetto non della spending review di Monti – aggiunge il vicesegretario Alessandro Alfieri – ma ancora della manovra finanziaria di Bossi e Berlusconi, sulla sanità di tutte le Regioni caleranno nei prossimi due anni tagli per otto miliardi, di cui più di due miliardi dovranno essere recuperati attraverso i ticket. Proprio in ragione di questi tagli, che pure speriamo di poter evitare, è ancor più urgente che si affronti una razionalizzazione del sistema dei ticket nel segno dell’equità e della progressività. Speriamo che la Lega dia seguito all’apertura fatta negli ultimi giorni”.
Naturalmente se non si interviene, ci pensa Monti con la sua bella spendig review, che ci farà spendere ancora di più. Tagliando miliardi di euro di finanziamenti alla sanità l’effetto potrebbe essere proprio quello di ritrovarsi ticket ringalluzziti e cresciuti.
La Regione – continua il comunicato del Pd – ha recuperato nel corso dell’anno 207 milioni di euro grazie al contrasto dell’evasione fiscale su Irap, Bollo auto e addizionale regionale Irpef. La parziale attuazione della delega sul federalismo fiscale ha permesso alle Regioni di diventare soggetto attivo nel contrato all’evasione fiscale. Con i decreti attuativi si è infatti stabilito che le quote di maggiore gettito dovute al contrasto dell’evasione fiscale per i tributi propri, IRAP e Bollo auto, e per l’addizionale regionale IRPEF, siano incassati direttamente dalle Regioni come risorse aggiuntive. Per l’esercizio 2011 il recupero dell’evasione è stato di 207 milioni di euro così dettagliati: 140 milioni di IRAP, 66,4 milioni di bollo auto, 600.000 euro di addizionale regionale IRPEF (a differenza dei tributi propri la cifra è relativa a soli 15 giorni del mese di dicembre 2011). Nel 2012, secondo i dati attuali, le risorse per Irap e Bollo auto saranno confermate, mentre per l’addizionale Irpef è previsto un recupero di circa un milione al mese.
Una cifra importante che attraverso un accordo con il governo potrebbe essere utilizzata proprio in ambito sanitario, anche considerando il fatto che i lombardi pagano per la sanità di tasca propria più che in altre regioni.
(vedi file allegato):
Ricordiamo che dal 2003 la Lombardia applica il ticket farmaceutico (di 2 euro su ogni confezione fino ad un massimo di 4 euro per ricetta) che nel corso del 2011 è costato ai cittadini 237 milioni di euro, 38 in più rispetto all’anno precedente, nonostante la spesa farmaceutica avesse un calo del 5,8%.
Inoltre, dal 1 agosto 2011 la Regione, per coprire il mancato trasferimento di 148 milioni di euro destinati alla sanità lombarda deciso dal governo Berlusconi, ha introdotto il superticket sull’attività diagnostica ed ambulatoriale per cui il cittadino lombardo, unico caso in Italia, arriva a pagare, per numerosi esami, fino a 66 euro. Ciò avviene poiché la Giunta regionale ha deciso di modulare il superticket esclusivamente in base al valore economico della prestazione effettuata, senza tenere conto della situazione reddituale degli utenti, come avviene in altre regioni.
Il fatto che la Regione non sia soggetta a un piano di rientro come altre Regioni è assai positivo, purtroppo però è frutto di una sorta di compromesso, visto che sono i cittadini lombardi a garantire i conti della Regione e a pagarne i debiti. E questo è davvero troppo. Non si può esultare per il fatto di essere garanti di chi, ricevuti i soldi delle tasse, viene a chiedere agli stessi contribuenti di pagare i debiti. Questo no. Ogni patriottismo e ogni regionalismo ha un limite! Non per nulla il comunicato del Partito democratico conclude nel modo seguente.
0.000000 0.000000La Lombardia, tra le 10 regioni “virtuose” e quindi non obbligate ad avere un piano di rientro sanitario, è quella che applica ai cittadini (non esenti per patologia) la compartecipazione alla spesa sanitaria più alta: le esenzioni per reddito oggi previste sull’acquisto dei farmaci sono notevolmente più basse rispetto a quelle delle altre regioni; il superticket su diagnostica e ambulatoriale viene modulato solo rispetto al valore economico delle prestazioni effettuate e non in base al reddito.
Il Partito Democratico ritiene che la situazione di attuale crisi imponga un’attenzione maggiore alle fasce di reddito più deboli che, senza l’introduzione di strumenti più equi per la compartecipazione alla spesa sanitaria, rischiano di vedere venire meno il diritto all’universalità e all’equità di accesso alle prestazioni e ai servizi sanitari.
La proposta del PD, contenuta in un ordine del giorno all’assestamento che sarà discusso lunedì in Aula, prevede:
- l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci e del superticket sull’attività diagnostica ed ambulatoriale per i cittadini lombardi con un reddito familiare 2011 non superiore a 30mila euro
- di introdurre per i ticket sanitari la modulazione progressiva per reddito (per i redditi sopra i 30mila euro).