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Max Bunker: Per Alan Ford la politica è una farsa
Il celebre fumettista ed editore si racconta a Sette, da giovedì 22 settembre in edicola
Max Bunker da cinquant’anni sforna personaggi leggendari tra i quali Kriminal, Satanik e il Gruppo TNT.
A Sette racconta come sta evolvendo il mondo dei fumetti e perché nelle sue storie non si parli più di Bossi e Berlusconi.
Sullo spazio che occupa oggi l’attualità nel suo Alan Ford risponde, “non se ne parla quasi mai” e liquida i riferimenti che c’erano sulla politica nei primi anni novanta con un “cose di altri tempi”, aggiungendo che i suoi personaggi al bunga bunga “preferiscono il melodico”.
Sulle qualità di un editore, se debba intercettare gli umori dei lettori o guidarli dice, “Guidarli. Se li avessi sempre e solo intercettati Alan Ford non sarebbe mai nato. Sceneggiatori ed editori devono vivere fasi di ricerca e avere il coraggio di aprire strade nuove”.
“Dick Fulmine, Phantom e Mandrake”, sono i fumetti che l’hanno ispirato mentre se dovesse dire un disegnatore con il quale gli sarebbe piaciuto collaborare ricorda, “John Romita. Il disegnatore dell’Uomo ragno”.
Il celebre disegnatore Magnus, “è stato un suo grande amico” e all’interrogativo se contribuisse alle sceneggiature di Kriminal dice, “questa domanda è un insulto. Magnus è sempre stato un grande interprete delle mie sceneggiature. Che sono sempre e solo un mio parto”.
Dei primi tempi di Alan Ford ricorda, “eravamo partiti malissimo. Ma poi lentamente abbiamo cominciato a fare proseliti. Andrea Corno, l’editore, dopo il quarto numero voleva chiudere. Fece decidere a me e io decisi bene”.
Del suo rapporto con l’editore Sergio Bonelli dice, “credo nutra dell’acredine nei miei confronti. Io non lo sento come un rivale. È il re indiscusso del fumetto nazional-popolare. Io faccio cose meno commerciali ma di contenuto”.
Conclude rispondendo alle accuse che gli muovono alcuni lettori on-line: su Alan Ford ancora in edicola ma non forte come una volta, dice “siamo intorno al numero 510: qualche sbavaturina può capitare. Chi non è soddisfatto può smettere di acquistarlo. Max dixit”, mentre a che gli rimprovera che Alan Ford non è stato curato negli ultimi anni con nuovi autori e disegnatori come invece è successo con Tex, risponde “il paragone è improponibile! Alan Ford è un prodotto d’autore, e l’autore sono io: Max Bunker. L’ho scritto e lo scriverò sempre io. Ho lasciato disposizioni testamentarie che nessuno possa mai scrivere una storia di Alan”