Una tipica giornata di settembre, col caldo appiccicoso che ti spossa e che non ti fa venire voglia di far nulla. Senti che la città si riempie sempre più di gente, tornata pian piano e quasi svogliatamente alle proprie occupazioni dopo la pausa estiva; Catania torna a rivivere e, immersa tra i suoi colori, risuonano voci, ricominciano i rumori assordanti. Lo splendido Giardino Bellini, una delle attrazioni di punta della città etnea, già alle 19.00 si svuota dei bambini, anziani, sportivi e di tutti i fruitori che lo animano quotidianamente per lasciare spazio all’allestimento dello spettacolo di Max Gazzè previsto all’interno e inserito nella manifestazione estiva cittadina. L’artista romano, uno dei cantautori e compositori tra i più apprezzati nel panorama musicale italiano, torna in Sicilia a quasi un anno di distanza dalla sua esibizione a Nicolosi (CT) con il suo “Quindi? Tour”, per far conoscere il suo ultimo lavoro discografico dal titolo omonimo, uscito nel maggio 2010. Il cielo si fa via via più minaccioso, quasi che voglia piovere, il centro della Villa Bellini, in cui è allestita l’area concerto con il palco, comincia gradualmente a riempirsi, l’atmosfera diventa avvolgente e suggestiva. Sono le 21.30, le luci del palco si accendono, le casse si animano, la gente comincia ad occupare le prime file per godersi la performance del proprio beniamino; attorno a me un pubblico estremamente eterogeneo, dalla famiglia con bambini agli adolescenti, fino a gente più matura, perché quando Max canta, non si rivolge ad una ristretta nicchia di ascoltatori, ma a chiunque, mirando a trasmettere le sue sensazioni e le sue esperienze, coniugando melodie coinvolgenti e raffinate, ma anche allegre e trascinanti, a testi che spesso affrontano tematiche filosofiche, politiche o vicine alla vita quotidiana. Il concerto è aperto dai catanesi Babil On Suite, talentuoso gruppo nato nel 2010, che hanno proposto ad un attento uditorio, alcune delle loro composizioni musicali, animate da sonorità sperimentali che miscelano in sé elementi propri del lounge pop, del jazz da balera, dello ska, della bossanova.
Catania diventa dunque protagonista assoluta della serata grazie alla splendida cornice della villa, alla musica del gruppo d’apertura e alla collaborazione del batterista catanese Puccio Panettieri, integratosi perfettamente con i bravissimi musicisti che accompagnavano egregiamente Max Gazzè. Sono ormai le 22.00, il pubblico lo acclama, le luci si spengono e poco dopo appare sul palco con un look total black. Il cantante saluta la platea e apre il concerto con “La mente dell’uomo”; alle sue spalle effetti luminosi fanno risaltare la parola chiave del brano. A seguire poi i pezzi più popolari: “Il timido ubriaco”, “Vento d’estate”, “Il solito sesso”, “Cara Valentina”, “L’uomo più furbo”, “A cuore scalzo”, “Raduni ovali” inframmezzati da quelli nuovi come “Di nascosto” o “Edera”. Ma durante il concerto c’è spazio anche per rapportarsi con il pubblico: Max lo coinvolge, lo contorce a proprio piacimento, stupendolo con delle vere e proprie chicche, improvvisando ad esempio le note di “Le tagliatelle di nonna Pina” o una risicata interpretazione di “Video Killed the Radio Star”, o ancora, facendo risuonare le celeberrime note del “Bolero” di Ravel.
La platea gradisce di gusto e Max, forte della sua recente e molto apprezzata esperienza di attore nel film di Rocco Papaleo “Basilicata Coast To Coast” e nel ruolo di Erode a teatro nel musical “Jesus Christ Superstar”, dà sfoggio delle sue doti di interprete, di guitto, interpretando il ritornello di alcune sue canzoni. Emerge anche il rapporto di amicizia, stima e feeling che l’artista ha con i musicisti che collaborano con lui, come Clemente Ferrari (synth e tastiera) e Giorgio Baldi (chitarre). Seguono una dopo l’altra le restanti hit dell’artista, la splendida e onirica “Mentre dormi”, l’arrabbiata “Annina” e “La favola di Adamo ed Eva” eseguita con un arrangiamento atipico, un omaggio a Bob Marley. Gazzè ha mostrato il suo talento di musicista capace di spaziare di repertorio in repertorio e di artista eclettico e carismatico, oltre che estremamente versatile. Sono ormai le 00.45, il tempo è trascorso senza nemmeno accorgersene. L’artista conclude la sua performance con “Una musica può fare”, e in effetti stasera la sua musica ha fatto molto, ha portato spensieratezza, divertimento, gioia nel cuore del suo pubblico, che torna a casa soddisfatto dello spettacolo.