Lui è Max Leitner, rapinatore altoatesino 52enne, alla sua quinta fuga dal carcere. L’ultima un mese fa dal penitenziario di Asti. Si mostra dalla latitanza su Youtube, con un video stile Bin Laden, per chiedere la grazia al presidente della Repubblica. “Egregio dottor Giorgio Napolitano, Capo dello Stato, sono Max Leitner, una povera vittima di persecuzione. Le chiedo gentilmente di provvedere se potrò ottenere la grazia per poter vivere una vita normale e leale”. dice prima in tedesco e poi in italiano nel suo lungo videomessaggio.
Leitner appare affaticato e coperto quasi interamente con un giaccone e un cappuccio. Un telo, nella migliore tradizione qaedaista che evidentemente ha fatto scuola, impedisce di capire l’ambiente in cui si trova al momento della registrazione. Il video è stato pubblicato dal sito del quotidiano altoatesino TagesZeitung Online, che ricostruisce anche la sua vicenda, comprensiva di un nutrito numero di fan su Facebook.
Max Leitnerè nato nel 1958 a Elvas di Bressanone, è noto a tutti come ”re delle evasioni”,perchè è riuscito ad evadere per ben 5 volte da differenti carceri. L’ultima evasione è la quinta ed è avvenuta il 27 ottobre 2011, quando Leitner, detenuto presso il carcere di Asti da giugno 2007, dove doveva scontare il resto della sua pena detentiva fino al 2019. Chiede al cappellano del carcere, don Giuseppe Bussolino, di poterlo accompagnare al suo paese natio per incontrare la madre e per rendere visita alla tomba del padre, deceduto due mesi prima.Il 27 ottobre 2011, il cappellano decise di accompagnarlo, ma presso l’area di serviziodell’Autostrada A22 di Rovereto si è dato alla fuga, rimanendo fino ad oggi latitante. Una sorta di Robin Hood telematico, così pare, non vuole tornare in carcere perchè non ha mai ucciso nessuno, si legge online, vorrebbe una seconda chanche, ma date le sue rocambolesche fughe su di lui ora dovrebbe essereci un mandato di cattura internazionale, anche se è noto un pò a tutto il web. Leitner è malato, soffre di insonnia ha avuto diversi attacchi cardiaci ed anche un ictus, in carcere.
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