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E’ un viaggio nelle emozioni il “Max 20 Live Tour“. Si torna indietro di vent’anni. Quando cantava “Come mai” non c’erano gli euro, i social network e avevamo qualche brufolo in più. Per il resto è cambiato gran poco. Forza Italia stava per nascere e c’è ancora. Totti esordiva e gioca ancora. L’Italia tutta arranca come il suo Peugeot in salita, superata da tanti Fifty.
Ieri al Palabam di Mantova, la data 1 del nuovo tour, c’era sold-out da mesi. Erano accorsi tanti adolescenti ma c’era soprattutto il suo pubblico. Non c’è trentenne o quarantenne che non abbia una canzone di Max Pezzali legata ad un momento particolare della propria gioventù. Quanti tormentoni (ci sono ancora?) hanno accompagnato le nostri estati fatte di Festivalbar e juke box: “Sei un mito”, “Nord Sud Ovest Est”, “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Non è un viaggio a ritroso nella propria mente bensì un soffio sulla polvere dei ricordi dell’album della nostra vita. Anche Max era emozionato. Lo si è avvertito in qualche piccola incertezza della sua voce nelle canzoni iniziali (QUI LA SCALETTA). Come non esserlo d’altronde? Più della metà delle sue date sono sold-out. Tornerà a Mantova a febbraio, il 22. La speranza è che qualcosa cambi, mentre le sue canzoni no.
Il popolo di Max Pezzali