Magazine Cinema
Origine: USA, Canada, UK
Anno: 2014
Durata: 113'
La trama (con parole mie): il giovane Thomas, trasportato da un misterioso montacarichi, si ritrova in una radura quasi incontaminata circondato da altri ragazzi della sua età che da tre anni si confrontano con la vita immersi nella Natura ed il grande Labirinto che incombe sul loro rifugio.La struttura, pronta ogni notte a cambiare secondo uno schema che si ripete periodicamente, è mappato con cura dai Velocisti, che si occupano di esplorarlo durante il giorno per tornare al tramonto, evitando il contatto con le terrificanti creature poste a guardia dei suoi corridoi, in cerca di un'ipotetica via d'uscita che pare non esistere.Thomas, curioso e poco propenso a seguire ciecamente le regole cui i ragazzi si rifanno per poter convivere con la situazione inspiegabile in cui si trovano - nessuno di loro ha memoria del tempo trascorso prima dell'arrivo nel luogo che li ospita -, diverrà l'ago della bilancia nel confronto tra una nuova generazione e le precedenti, responsabili di aver portato i loro figli di fronte al Labirinto.
Sinceramente non riesco a spiegarmi l'epidemia di trilogie e saghe teen fantasy proliferate come funghi in Letteratura e al Cinema negli ultimi dieci anni: si stava bene ai tempi in cui due generazioni differenti avevano avuto Star Wars e Il signore degli anelli intervallati da quello che è senza dubbio il periodo più interessante per il genere, gli anni ottanta, senza Twilight, Hunger Games ed affini ad ammorbare gli adulti cui non dispiacerebbe tornare bambini almeno con il pensiero così come i giovani, privi degli stimoli che noi divenuti ormai vintage siamo stati senza dubbio fortunati ad avere.Parte di questo fenomeno ha portato alla ribalta Maze Runner, primo film di una supposta trilogia che pesca a piene mani dal già citato immaginario eighties, miti dell'antichità - del resto, il labirinto è uno dei concetti più interessanti elaborati fin dall'alba dei tempi - e gusto attuale, purtroppo simile per destino al recente The giver - Il mondo di Jonas, partito meglio di quanto si potesse sperare e naufragato inesorabilmente minuto dopo minuto.Se, infatti, la prima parte - con tutti i suoi limiti che ricordano in parte The village, seppur in versione decisamente minore, ed altri il terribile After Earth, seppur in versione decisamente maggiore - può sperare quantomeno di catturare l'attenzione non troppo decisa del pubblico, con la seconda la noia e la lentezza paiono prendere il sopravvento - considerato che si tratta di un film d'intrattenimento indirizzato ad un pubblico giovane, sono rimasto stupito da quanto pesante mi sia parso arrivare alla conclusione -, spalleggiate dalla scellerata scelta di adattare il romanzo - che, non avendo letto, non posso apertamente criticare - come se Thomas fosse una sorta di dio sceso in terra per dare una mano alla manica di stronzi che per tre anni tre sono riusciti praticamente solo a tirare la carretta di fronte al Labirinto, in attesa che giungesse tra loro una sorta di prescelto pronto in tre giorni non solo a risolvere tutti gli enigmi del caso, ma anche a sovvertire completamente l'ordine del mondo per come il gruppo di ragazzi prigionieri l'aveva conosciuto.Una cosa che sfiderebbe la logica perfino nel più illogico tra gli horror di bassa lega, e che finisce per portare di nuovo a galla i ricordi del sottoscritto rispetto alla già citata schifezza con protagonisti gli Smith padre e figlio dello scorso anno, sacrificando anche quanto di buono poteva essere stato fatto soprattutto nell'incipit e nella costruzione del film, senza neppure, in tutto questo, citare il terribile spiegone conclusivo appena precedente il ridicolo confronto tra Thomas ed il suo rivale Gally, pronto a lanciarsi all'inseguimento del protagonista attraverso il Labirinto pur non avendo mai, di fatto, messo piede nello stesso finendo per replicare il successo nell'impresa di andare oltre dello stesso main charachter.Una robetta, dunque, che potrà - anche se non ci metterei la mano sul fuoco - soddisfare il pubblico meno esperto ed i giovani senza troppe pretese, ma che di fatto riesce a scampare alle bottigliate o ad un voto più basso soltanto perchè, privo delle informazioni della lettura di riferimento, non volevo apparire troppo limitante e cattivo, almeno per una volta.Resto comunque dell'idea che, se per una qualsiasi congiuntura favorevole il secondo capitolo già in lavorazione ed il successivo terzo non venissero portati a termine non sarebbe certo una perdita per il mondo della settima arte e per noi spettatori, che ci risparmieremmo l'ennesimo polpettone pseudo adolescenziale privo del fascino dei titoli con i quali siamo cresciuti così come dell'appeal di saghe forse non perfettamente riuscite ma comunque coinvolgenti come quella di Harry Potter.Purtroppo ho l'impressione che il futuro non mi darà ragione e saremo costretti a subirci i capitoli che verranno realizzati, ma almeno una consolazione ce l'ho: già dal prossimo, non sarò così magnanimo e pronto a passare oltre i difetti di una sorta di cocktail poco riuscito realizzato shakerando elementi e tematiche presenti in cult con i quali sono cresciuto e che continuo a trovare importanti ancora oggi.
MrFord
"Now everything is reflection
as I make my way through this labyrinth
and my sense of direction
is lost like the sound of my steps
is lost like the sound of my steps."Elisa - "Labyrinth" -
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