Magazine Cultura

Maze Runner – Il Labirinto, di James Dashner

Creato il 29 maggio 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

the maze runner il labirinto

Titolo: Maze Runner – Il labirinto
Serie: #1 Maze Runner
Autore: James Dashner
Editore: Fanucci Editore
Genere: Fantasy
Pagine: 407
Prezzo: 12,60 euro

Trama:
Quando Thomas si risveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore. Il mistero si infittisce quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo… o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.

Giudizio:
Maze Runner – Il labirinto scritto da James Dashner, primo volume della trilogia omonima (a cui fano seguito La fuga, La rivelazione e il prequel La mutazione), è un romanzo che ha fatto moltissimo discutere e adesso, dopo l’uscita nelle sale cinematografiche, ancora di più.
La storia ricalca il genere che negli ultimi anni ha spopolato, quello distopico, in pieno stile Hunger Games o Divergent.
Ci troviamo nella Radura, in compagnia di Thomas e quelli che sono destinati ad essere i suoi compagni. Un luogo inospitale dove sono costretti a vivere senza ricordare nulla della loro vita precedente, se non il momento del loro arrivo, all’interno di una botola spalancata sul pavimento di pietra. La Radura è circondata da alte mura invalicabili che bloccano ogni via di fuga. L’unico modo di sperare in una vita di fuga è affrontare il labirinto e i Dolenti, tremendi esseri metà mostri metà robot, che infestano i suoi corridoi. Per Thomas inizia quindi una grande prova, deve capire chi sono i ragazzi della Radura e come mai ci è stato mandato, ma soprattutto come mai è spesso vittima di ricordi che sembrano appartenere a una vita precedente.

Un libro con molte premesse, visti i volumi che seguono, molto personaggi e tutte la carte in regola per conquistarsi la fede del lettore. Il libro è chiaramente indirizzato a un pubblico molto giovane per moltissimi aspetti, primo fra tutti l’uso di un linguaggio molto colloquiale e ricco di espressioni quasi idiomatiche tanto che inizialmente siamo quasi disorientati. In secondo luogo la presenza di personaggi adolescenti, personaggi costretti a crescere per far fronte ai bisogni all’interno della Radura.
Un’ambientazione ottima. Da sempre l’idea di un labirinto dove potersi perdere è fonte di inquietudine, ma anche di un’inconsapevole voglia di evasione e libertà, tutto questo accentuato dalla presenza dei Dolenti che minacciano la vita di chi prova a cercare una via d’uscita. In più c’è l’enigma da risolvere. A parer mio forse è stato un po’ troppo pretenzioso chiamarlo in questo modo, visto che di enigmi (intesi come rompicapo o simili) non ce ne sono, a parte il cercare di capire da che parte si esce e chi c’è dietro a tutto questo. Vengono avvistate strane scritte sui muri del labirinto, ma fino alla fine non viene dato al lettore nessun mezzo per comprendere.
Quello che forse dispiace un po’ è che il labirinto, inteso come costruzione misteriosa che dà anche il titolo al volume, ha un ruolo marginale, poco di così eclatante viene infatti narrato al suo interno, a parte il finale. Quindi perché l’autore ha scelto di ambientare il primo volume della saga al suo interno se non ha nemmeno un significato latente di qualche tipo? Il labirinto resta un labirinto.
Mi ha piacevolmente sorpreso il personaggio di Chuck, colui che quando tutti si mostrano scontrosi accoglie Thomas a braccia aperte diventando in breve tempo un preziosissimo alleato. Un personaggio semplice e genuino, vero e sincero, che da subito si fa amare dal lettore per il suo essere buono e altruista.
Sono rimasto invece sorpreso proprio, in altro senso, dal protagonista Thomas. Per quanto ricopra un ruolo centrale e importante all’interno della storia, per quanto sia lui che alla fine trascina il gruppo dei Radurai nella grande impresa, risulta essere spesso un po’ banale, senza tutto lo spessore che vorrebbe comunicarci invece l’autore del libro. Stessa sorte purtroppo ce l’ha la coprotagonista, Teresa, l’unica ragazza che compare nella Radura e che sembra ricordare Thomas nel suo passato. Come mai tanto scompiglio? Perché è l’ultima arrivata? Perché è una donna? La risposta è ovvia, ma non voglio fare spoiler e lascio al lettore il compito di giudicarla per conto proprio.

themazerunnerocn1

Loro sembrano essere i predestinati, coloro che guideranno il gruppo alla salvezza, coloro che grazie ai loro vaghi ricordi saranno capaci di risolvere l’enigma del labirinto. Qualcuno però ci spieghi quali sono le caratteristiche particolari che hanno fatto in modo che venissero scelti proprio loro due.

Un finale niente male, che senza ombra di dubbio lascia senza fiato e con la voglia di sapere come la storia procede nel secondo volume. Con l’incedere della storia il ritmo si fa più serrato, gli accadimenti più sanguinosi e i protagonisti sono costretti a prendere delle decisioni importanti, che potrebbero mettere a repentaglio le loro vite. Quello che mi dispiace è che se ci siamo avvicinati a questo libro proprio per la curiosità di affrontare anche noi il labirinto, sul finale rimaniamo un po’ delusi perché la storia inizia a divergere per prendere una strada ben diversa, come se fosse l’inizio di una storia differente.

Molti, forse i più giovani, hanno apprezzato moltissimo lo stile dell’autore nell’utilizzare frasi brevi e un linguaggio proprio nella Radura, a parer mio forse si poteva curare di più invece e creare dei dialoghi un po’ più strutturati e meno spezzettati, questo avrebbe senz’altro dato uno spessore differente alla storia.
Resta in ogni caso un romanzo da visionare e un autore da tenere d’occhio. Non si piò che spezzare una lancia in suo favore se è riuscito ad avvicinare alla lettura milioni di ragazzi, promettendo a tutti quanti noi un Maze Runner sempre più accattivante e avvincente.
Pazientiamo gente, pazientiamo.

JD

L’autore:
Uno di sei fratelli, ha frequentato la Duluth High School e la Brigham Young University nello Utah. È nato e cresciuto in Georgia e vive nello Utah con la moglie e i quattro figli. Dopo diversi anni di lavoro nella finanza, è diventato scrittore a tempo pieno.

Francesco Balestri



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :