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Maze runner - la fuga

Creato il 08 marzo 2016 da Jeanjacques
Maze runner - la fuga
Le saghe hanno dei lati belli, ma anche un'uguale quantità di bruttura. Da una parte c'è il fatto che cresci col personaggio, magari lungo il corso di un'intera vita (a me successe così con Happy Popper e La Torre Nera) e finire l'ultimo capitolo porta termine a un tuo speciale percorso. Dall'altra sta il fatto che magari ti ritrovi a leggere un fracco di libri tutti appartenenti però a un'unica storia, che magari sulla mensola se erano dei titoli singoli facevano una figura più porca. Al cinema è quasi peggio perché, fra un capitolo e l'altro, tocca aspettare un fracco di tempo, sempre che il tutto non si fermi al primo episodio. Soprattutto, le saghe cinematografiche ti fanno rendere conto che il tempo passa troppo velocemente. L'altro giorno infatti mi sono reso conto che da La Compagnia dell'Anello sono trascorsi più di dieci anni e che da I doni della Morte parte 2 molti meno, ma abbastanza da definire come 'storia vecchia' quell'ultimo e deludente capitolo. La cosa diventa stupefacente anche nello scoprire che pure le saghe di cui non ti fregava nulla stanno andando avanti e che il secondo capitolo di questa era stato realizzato e distribuito nei cinema senza che te ne rendessi conto. Quindi, vuoi perché le cose non ti piace lasciarle a metà o anche perché ultimamente sei molto stanco e ti servono prodotti leggeri ma non sai dove andare a pescare nel mucchio, ecco che questo proseguo ha fatto al caso mio. Forse.

Il piano prevedibilmente più grande c'è e il ragazzotto smemorato, insieme ai suoi compagni di merende, c'è finito dentro. Dopo essere stato prelevato alla fine del primo film, sembra stazionarsi in quella che sembra essere una base ribelle anti Wicked, per scoprire che le cose, ancora molto prevedibilmente, sono molto diverse...

In una recente intervista che mi hanno fatto ho voluto ribadire quella stranezza tutta italiana che tende a differenziare in maniera così massiccia, con uno snobismo non indifferente, la letteratura d'evasione da quella più autoriale. Questo per me si riscontra soprattutto nelle scuole ed è una delle cause (una delle tante) che spesso tendono a far disinnamorare i ragazzi della lettura, che anche quando è più distensiva può sempre raccogliere delle perle - non per nulla Joe R. Lansdale, un grandissimo scrittore, si è sempre definito un autore 'pop'. E quando dei professori costringono orde di studenti a leggere classici che magari a loro non interessano entro un tot di tempo, ti credo che la voglia di leggere passa. Io non demonizzo i classici né li elogio sopra tutto: esistono, così come esiste il resto, hanno dato delle basi ma la vita, così come la scrittura, va avanti. E credo anche che la complessità e la bellezza di quei capolavori la si può godere, magari anche meglio, a età più avanzate. Non c'è una data di scadenza. D'altronde, trovo quasi naturale che un ragazzino, prima di arrivare a 1984, passi prima per un Hunger games di turno, senza contare poi che le (dis)avventure di Katniss Everdeen portano con sé delle tematiche su cui poter riflettere - poco importa che per me siano state sviscerate abbastanza maluccio, sia nei libri che nei film, ma sarà che li ho scoperti quando ero overraged, ma magari se li leggessi ora pure il maghetto della Rowling mi farebbe lo stesso effetto. Io non so che impatto abbia avuto questa saga sul mondo perché, a parte qualche edizione comparsa dal nulla nelle librerie che frequento, di questi film e dei libri di James Dashner non ho trovato tracce di fandom in rete, quindi mi chiedo chi si sia mai visto questo film dato che la sua uscita sembra non essere stata notata da molti - ribadisco, io manco ho visto un trailer o una pubblicità, ho saputo dell'esistenza solo perché me ne ha parlato una persona a caso - e, cosa ancora più grave, non ha dato origine a nessun meme su Facebook. Poco male, perché come film si dimostra un qualcosa non di brutto, ma vagamente inutile, tanto che riparte da dove era finito Il labirinto ma di ciò che era successo prima si ha davvero ben poco ricordo, anche a solo un anno di distanza dalla prima visione. E già il primo capitolo di questa saga young adult dimostrava tutti i limiti del caso, poiché conteneva i maggiori archetipi della letteratura (il labirinto e la ricerca di sé, due cose che se usate bene potevano dare origine a un qualcosa di incredibile) senza saperli sfruttare, creando un film non brutto ma abbastanza inconsistente, oltre che per una storia che sembrava instillare solo domande, ma che non aveva nessuna tematica alla base o un'evoluzione degna dei personaggi. Ma se quei limiti potevano essere dati alla sua funzione di apertura a questo nuovo mondo, in questo secondo film non ci sono scusanti. L'unica cosa che sembra migliorare è il budget, quasi raddoppiato, che permette all'ex tecnico degli effetti speciali Wes Ball di sfruttare una fotografia molto ricercata e delle location più variegate, ma nulla di più. Le cose accadono gratuitamente, non si scorge il barlume di una tematica conduttrice che sia una e mano a mano che si apprendono stralci di verità sul mistero che sta alla base ci si rende conto di tutta l'assurdità del progetto imbastito da questa fantomatica Wicked. E tutta la seriosità in cui la pellicola si crogiola in ogni singolo istante, quasi che Ball volesse fare a gara con Nolan a chi ce l'ha più lungo, non aiuta a prendere questo film per quello che è: una robetta per ragazzini che dovrebbe divertire. Non ci si annoia di certo, ma viene sempre più da chiedersi se ne valeva davvero la pena. Sia per i realizzatori che per te, che a forza di macinare saghe stai mettendo i tuoi annetti sulla groppa.

Se non altro il terzo capitolo è confermato e, deo gratis, non verrà diviso nelle due odiosissime parti. Nella speranza che tutto finalmente acquisti un senso - sempre che mi ricordi qualcosa o che lo pubblicizzino a dovere.Voto: ★ ½

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