Di tutti i personaggi risorgimentali, Giuseppe Mazzini rimane uno dei miei preferiti, se non il mio preferito in assoluto.
Affermazione che mi costerà le simpatie di qualcuno, e susciterà le proteste di altri. “Ma come”, mi direte, “tu che ti proclami filo-asburgico spendi lodi per un rivoluzionario come Mazzini?”
Ebbene sì. Rivoluzionario, d'umore spesso cupo, ma animato da una fervente fede patriottica, non solo in ottica italiana bensì mondiale, Mazzini è l'esatto esempio di ideale – giusto o sbagliato che sia – incarnato in una persona di carne e ossa. E io amo da sempre gli individui dal sacro fuoco.
Il 99% di voi avranno vaghe reminiscenze di questo nome, Giuseppe Mazzini, studiato svogliatamente su libri di testo, spiegato da professori espressivi come un platano e senza alcun carisma. Mazzini (e Garibaldi, e Cavour, e Pisacane etc etc) sono solo foto sbiadite su vecchi testi scolastici. Ai ragazzi non viene fatto percepire nulla dei forti ideali che animavano questi personaggi. Infatti il nostro senso patriottico è pari allo zero assoluto.
Va da sé che si potrebbe rendere più affascinante la narrazione delle vite di costoro. Si sa, un ragazzo a 14-15 anni ha bisogno delle geste di un supereroe, delle sboronate di Alice in Resident Evil, dei volteggi di V in V per Vendetta. Poi, nel mentre, chissà che non filtri anche altro... Per esempio: vorrei proprio sapere quanti teenagers statunitensi hanno imparato ad amare il loro paese anche grazie a Capitan America, tanto per citare un monumento della cultura yankee.
E allora diciamolo, che Mazzini e Garibaldi erano dei veri avventurieri.
Prendiamo il fondatore della Giovane Italia. Dopo aver letto Jacopo Ortis vestiva sempre di nero (come certi supereroi). Era membro di un gruppo segreto, la Carboneria, fondata su valori liberali e patriottici e organizzata in una struttura gerarchica fatta di giuramenti, di maestri, apprendisti, di spie e martiri.
Mazzini era un ricercato internazionale, che non sfigurerebbe affatto nei film in stile Sherlock Holmes (versione moderna, di Guy Ritchie). Per alcuni era un eroe, per altri un criminale – un po' come gli X-Men o Batman. Il suo carisma era tale che riuscì a spargere il verbo rivoluzionario in mezza Europa, creando movimenti quali la Giovane Germania, la Giovane Francia e la Giovane Polonia.
A lui si deve un primo vero e proprio golpe antipapalino, la Repubblica Romana, uno stato sorto a seguito di una rivolta liberale che nei territori dello Stato pontificio estromise Papa Pio IX dai suoi poteri temporali. Esperienza di brevissima durata (5 mesi), ma a suo modo memorabile.
Di nuovo in fuga, a Londra, dove riscuote stime e simpatie, tanto da ricevere finanziamenti per fondare la società “Amici d'Italia”.
Condannato più volte a morte in contumacia, riuscirà sempre a scampare alla fucilazione, continuando la sua lotta ideologica, anche quando essa appare oramai persa, visto che gli unitaristi guardano oramai con favore all'interessamento sabaudo per riunire lo Stivale sotto una sola bandiera.
Controversi furono i suoi rapporti con Garibaldi (come si addice ai supereroi di grande caratura, che difficilmente cedono il palcoscenico all'amico-rivale). Per non parlare dei forti contrasti con Cavour, che alla fine ebbe la meglio con la sua rivoluzione monarchica e liberale, contrapposta a quella democratica e repubblicana di Mazzini. Due personaggi con un obiettivo comune, ma con strade opposte per raggiungerlo. Come il professor Xavier e Magneto.
Ecco, presentateli così i nostri eroi risorgimentali. Vedrete che i ragazzini forse se ne interesseranno un po' di più.
Mi piace chiudere questo post, ovviamente dedicato al 150° dell'Unità d'Italia, con cinque punti del programma della Giovane Italia mazziniana.
La Federazione della Giovine Italia data l'era sua dall'anno 1831. Essa ha per iscopo:
1°. La repubblica, una, indivisibile, in tutto il territorio italiano, indipendente, uno e libero.
2°. La distruzione di tutta l'alta gerarchia del clero e l'introduzione di un semplice sistema parrocchiale.
3°. L'abolizione di ogni aristocrazia e di ogni privilegio, che non dipenda dalla legge eterna della capacità e delle azioni.
4°. Una promozione illimitata dell'istruzione pubblica.
5°. La più esplicita dichiarazione di diritti dell'uomo e del cittadino. Qualunque forma di governo monarchico, costituzionale od altro, qualunque moderato sistema di religione, che la necessità delle cose ne imponesse accettare, sarebbero sempre accettati e considerati come governi e sistemi di transizione e la Federazione perciò proseguirebbe i suoi lavori.
Molto attuali, non credete?
Verrebbe quasi voglia di scrivere un racconto su un Mazzini vampiro (tanto già veste di nero) che torna dalla tomba per rovesciare la pletora di debosciati che insozza gli ideali repubblicani.