In Italia e soprattutto nel Mezzogiorno la crisi in questo periodo ha colpito molte piccole aziende, ma anche le grandi multinazionali non ne sono esenti. Nonostante le massicce campagne pubblicitarie pro-occupazione stabile in Italia, nelle scorse settimane McDonald’s – la più famosa azienda di fast food americana – ha inviato una lettera di licenziamento a 40 dipendenti campani. I lavoratori sul piede di guerra hanno, così, deciso di rivolgersi alla Regione Campania per trovare una mediazione con la multinazionale americana ed evitare, così, il licenziamento.
Dopo lunghe trattative si era giunti ad un accordo ed i lavoratori avevano accettato un’intesa di estrema flessibilità: nei giorni scorsi, però, McDonald’s ha fatto saltare l’accordo poiché chiedeva anche la riduzione degli stipendi dei suoi dipendenti. Per discutere del problema dei dipendenti dei ristoranti McDonald’s di Napoli, Pompei, Afragola e Casoria è stato presentato un ordine del giorno al Consiglio Regionale della Campania al fine di convocare un tavolo di confronto con la multinazionale americana per la salvaguardia occupazionale, la difesa delle prerogative sindacali ed i diritti dei lavoratori.
L’Assessore Regionale al Lavoro Severino Nappi, prendendo le parti dei lavoratori, ha sottolineato che “non può esserci flessibilità senza stipendi adeguati. Se vogliamo davvero che l’economia riparta, dobbiamo garantire salari sufficienti”. Inoltre, l’Assessore al Lavoro Nappi ha preso carta e penna ed ha scritto direttamente al “signor McDonald’s” sottolineando che: “i bambini che verranno ritratti nelle prossime pubblicità non saranno certo i figli o i fratellini dei lavoratori di questi ristoranti, che non avranno i soldi neppure per comprare i suoi economicissimi panini”.
Purtroppo, quella appena citata è una storia simile a molte altre, una circostanza che si ripete troppo speso nel nostro Paese e, in particolare, al Sud. Il copione è già scritto: le multinazionali arrivano promettendo lavoro, diritti e salari adeguati ma, al primo sentore di crisi, licenziano a cuor leggero e preferiscono de localizzare laddove il costo del lavoro è più basso rispetto ai livelli italiani, la burocrazia più veloce e la tassazione più leggera. Riusciranno i dipendenti McDonald’s a far valere i propri diritti? Ce lo auguriamo.
McDonald’s, la Regione Campania difende i dipendenti, 10.0 out of 10 based on 1 rating