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McDROID – Il tower defense dinamico

Da Videogiochi @ZGiochi
di Martina "Ryot4" Fargnoli

Il genere dei tower defense è piuttosto inflazionato, ma dal canto suo è anche in grado di attirare giocatori dalle diverse competenze. Non solo c’è chi preferisce maggior enfasi sulla strategia e passa i momenti di stallo a congegnare la miglior difesa tra una fase e l’altra, per poi fissare lo schermo con lo sguardo colmo di soddisfazione o rabbia a seconda della riuscita del piazzamento; ma anche chi gradisce più movimento e proprio non ci sta ad aspettare che le torrette facciano tutto il lavoro sporco. Insomma è un genere che si presta bene ad essere ibridato, lo sa bene Elefantopia che ha provato a scuotere un po’ quelle che sono le caratteristiche trite e ritrite dei tower defense dando al suo McDROID molta dinamicità senza perder troppo di vista la strategia.

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Quadrupedi robot, fragole e diamanti

McDROID è un cane robot che viaggia su un veicolo spaziale chiamato Shuttle, dei due sicuramente il più loquace e fonte di preziose informazioni, mentre il cagnolone meccanico è più incline a comunicare tramite versi. Diciamo che è più un tipo diretto, che fa seguire alle parole di Shuttle la pura azione sotto l’attento controllo del giocatore che lo manovra con mouse e tastiera. Di ritorno a casa si accorgono che il loro bel pianeta M versa in disastrose condizioni, assalito da fauna mutata e batteriofagi, nonché da un’altra presenza poco amichevole che si diverte a tirargli scherzi. Ha inizio il risanamento del pianeta piantando bonsai ed alberi, ed eliminando le minacce che si incontrano nel cammino. Per portare a termine la missione, McDROID si trasforma davvero in un tuttofare. Prima di tutto deve mantenere la sua vita e quella di Shuttle altrimenti è game over: per aiutarsi può contare sulle sue braccia meccaniche in grado di riparare la nave e le torrette laser che potrà schierare come difesa, addirittura può trasportarle con sé e fare da difesa mobile. Sarebbe facile se le torrette non dovessero essere prima acquistate impiegando come moneta di scambio delle fragole. A differenza degli altri titoli dove le monete sono fornite ad ogni uccisione o a fine ondata, qui andranno prima piantati semi di fragola, e quando mature dovranno essere raccolte prima che marciscano e si trasformino in ulteriori minacce. Come se non bastasse vanno consegnate a Shuttle che non si trova mai troppo vicino alle piantagioni, ma soprattutto la capienza del nostro “cestino virtuale” è esigua e ci costringe a fare più di un viaggio. La nostra attenzione deve costantemente dividersi non solo tra le ondate di nemici piuttosto copiose e coriacee, ma anche tra il riparare torrette fragili e raccogliere risorse senza le quali diventa impossibile piazzare difese.

Dopo delle prime fasi veramente sciocche, il gioco prende un’impennata inspiegabile in quanto a difficoltà costringendoci a rigiocare con un po’ di frustrazione. Di buono c’è che i pericoli vengono inseriti gradualmente e quindi abbiamo modo di metabolizzare tutte le particolarità dei livelli. Uno dei problemi  risiede nell’economia di gioco altamente sbilanciata. Se per le fragole ci si fa presto l’abitudine e raccoglierle non rappresenta un eccessivo problema, lo stesso discorso non può essere esteso ai diamanti, un’altra valuta rilasciata solo risanando/costruendo determinate zone o annientando i nemici più grandi. Spesso il costo richiesto per un potenziamento o un oggetto necessario a completare gli obiettivi della missione è alto se confrontato con le risorse ottenibili, generando un cortocircuito che ci spinge a grindare nei livelli sfida per riuscire a proseguire. I diamanti sono inoltre vitali per sbloccare nel centro di ricerca nuove armi e potenziamenti, senza i quali le nostre difese sembrano poco efficaci. Sembra che il gioco faccia del suo meglio per complicare in modo gratuito un titolo che già di per sé richiede un approccio diverso ai tower defense, dove invece altri titoli come Dungeon Defenders riescono meglio nel mantenere l’equilibrio tra meccaniche classiche e qualche novità. Il gran numero di attività a cui star dietro e la quantità talvolta esagerata di nemici possono davvero mandare in confusione. Tra un’ondata e l’altra non c’è molto tempo per organizzarsi bene e i costi di certo non economici per anche la più base delle difese di certo non aiutano; in aggiunta il doversi costantemente muovere all’impazzata assorbe troppe energie facendo cadere in secondo piano gli aspetti più classici del genere. La soluzione sta nel pensare fuori dai soliti schemi e piuttosto che attendere i nemici al varco, conviene concentrarsi su McDROID relegando alle difese un compito di supporto e/o controllo del territorio. La libertà di movimento consente di approcciare alla partita sempre in maniera diversa, e l’obiettivo così pensato dagli sviluppatori è certamente raggiunto, con gli alti e bassi sopra evidenziati. Alcuni di questi problemi vengono un po’ mitigati dalla co-op. Se come si dice è vero che il miglior amico dell’uomo è il cane, allora in questo caso tutto diventa migliore se a giocare con voi invitate anche un amico così da dividervi i compiti e fronteggiare le ondate con una mano in più. La partecipazione alleata è richiesta soprattutto nelle arene, grandi mappe alquanto impossibili da ripulire da soli.

Pianeta alieno che vai, bellezza che trovi.

Anche se il pianeta M versa in condizioni critiche, agli occhi ci offre uno spettacolo niente male. La scelta di non optare per il realismo e per un aspetto più “cartoon” è certamente azzeccata. A sottolinearne le forme morbide ci pensano i colori diluiti, quando invece si vuol far risaltare qualche dettaglio i colori si fanno più vivi. Il tutto è confezionato da una direzione artistica che fa buon uso della tecnica del cel-shading per i suoi ambienti 3D. Un buon lavoro è stato fatto anche sul fronte delle animazioni, sia degli elementi di contorno che delimitano gli spazi come la lava, sia dei movimenti di McDROID. Se non sapete come ben impostare la miglior configurazione, il gioco dispone di una modalità di auto aggiustamento per garantire il miglior dettaglio senza sacrificare la performance. Anche il sonoro non delude, la colonna sonora è frizzante e ritmata grazie alla scelta di inserire musiche rockabilly, o comunque più orientate a sonorità rock gradevoli e non pesanti dirette da Maurice La Police e Michel Lavigne. In ultimo due parole anche sull’interfaccia utente,  piuttosto semplice e poco invasiva, peccato diventi un po’ macchinoso potenziare le torrette dovendo ricorrere a più di due click. Qualche problema di telecamera lo abbiamo riscontrato nella lettura dei cartelli informativi disseminati nei mondi di gioco, e c’è il rischio che qualche sporadico bug vi costringa a riavviare il livello, ma veramente si tratta di casi esigui e sfortunati, perché per la maggior parte del tempo il gioco non ha mostrato segni di rallentamento o cedimento.

McDROID – Il tower defense dinamico


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