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Me l’hanno fatta…

Creato il 10 ottobre 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Me l’hanno fatta…

In questi mesi di letture alimentari, mi sto preoccupando della quantità di zuccheri che inglobiamo a casa. Così mi sono lasciata tentare e ho comprato (poi vi dirò come) una confezione di Truvìa dell’Eridania.

Poco fa ascoltavo una conferenza del professor Berrino sui coloranti e sui dolcificanti artificiali e mi ha rivelato quanto segue: l’industria si preoccupa dell’immagine dei propri prodotti, ovvio, e avendo capito che i consumatori preferiscono evitare gli addittivi che iniziano con E (E230, E222 ecc…), sono passati a utilizzare direttamente il nome scientifico dei componenti, perché fa meno paura un nome scientifico di un codice che inizia con E.
Il professor Berrino ha portato l’esempio della stevia.

Come primo ingrediente c’è un agente di carica, l’eritrolo.

Che è…

L’eritrolo (un polialcool come il maltitolo, i mannitolo e l’isomalto), è un composto chimico a metà tra un alcool e un carboidrato (zucchero). La sua funzione è quella di dare volume al prodotto (diminuire la concentrazione di stevia), di conferire dolcezza (il suo potere edulcorante raggiunge quasi lo zucchero bianco, mai comunque come la stevia) e di diminuire il costo del prodotto (perchè rispetto alla stevia costa davvero molto meno).

Ma come… sulla confezione di Truvìa scrivono “dolcezza e naturalità“, e poi ci mettono come primo ingrediente un edulcorante artificiale???

Così imparo a fidarmi della pubblicità.

Non è tanto la mia paura del male che può farmi l’eritrolo. Ma il fastidio che ho provato nell’essermi fatta prendere in giro, non si può misurare!

Mi consolo solo col fatto che la confezione di Truvìa non l’ho comprata al supermercato a prezzo pieno, ma era in regalo con un giornale.
Magra consolazione. Praticamente una consolazione senza calorie.



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