Ed eccoci alla fine della seconda settimana di Me-Made-Me 2014, a metà mese. Come ho promesso nella mia sfida, mi vesto ogni giorno con almeno un capo che ho fatto, refashionato o decorato. Potete vedere la prima settimana qui. Continuo ad avere difficoltà grazie ad una mancanza molto evidente di vestiti per il periodo di transizione tra stagioni. Poi non sappiamo mai come sarà il tempo da un giorno all’altro (o da un’ora all’altra, veramente). Ad esempio, ieri mattina faceva caldo con un bel sole forte, poi nel pomeriggio si è coperto tutto il cielo con nuvole nere, tirava vento e pioveva. E’ complicato vestirsi la mattina in queste condizioni!
10 maggio 2014
- Magliette a strati con reverse appliqué con una modifica dello stile Alabama Chanin
Quella giornata ho anche conosciuto le donne fantastiche dietro i libri Riciclattoli, Valentina Cavalli e Pucci Zagari, ad una presentazione del libro Riciclattoli tutto l’anno* a Napoli. (Il libro è pieno di giocattoli adorabili da fare insieme ai bambini con materiali recuperati.) Avete visto la maglietta di Valentina? Non è altro che una maglietta bianca con del tessuto cucito sopra come un gilet finto. Fantastico! Lo dovrò copiare uno di questi giorni…
11 maggio 2014
- Leggings geometrici verdi
- Borsa asimmetrica senza mani (ancora da bloggare)
12 maggio 2014
Con Padre Pio.
- Jeans con decorazioni di vigne
- Foulard semplice (talmente semplice che non avevo intenzione di bloggarci)
13 maggio 2014
- Maglietta con freezer paper stencil di Felix the Cat
- Orecchini cerniera
14 maggio 2014
- Sottogonna arricciata da magliette bianche
- Collana con treccia e catena (ancora da bloggare)
15 maggio 2014
- Leggings geometrici verdi (mi ero dimenticata completamente di averli indossati solo qualche giorno prima, se non mi sarei messa qualcos’altra)
- Cintura decorata
- Collana e orecchini da vecchi dischi di vinile (Non li ho fatti io, ma ho scritto qualcosa a riguardo, perciò il link)
16 maggio 2014
Il tema di venerdì oggi era “Too Pretty to Wear Pants” (“Troppo bella da indossare pantaloni”). Io l’ho capito da voler dire “talmente bella che dovrebbe indossare una gonna o vestito” e, facendo un passo ancora più avanti, la mia gonna è fatta da un vecchio pantalone, ma dopo mi è venuto in mente il fatto che la donna a suggerire il tema è dall’Inghilterra, dove la parola “pants” referisce alle mutande, non i pantaloni. Non mi ritengo bella abbastanza da andare in giro senza mutande, quindi confermo che ce le ho oggi. (Ma a proposito, mi ero completamente dimenticata di scrivere che la maggior parte dei giorni della settimana scorsa indossavo anche assorbenti lavabili che ho cucito io.)
- Gonna a cannone con cintura da jeans e lenzuolo da culla (ancora da bloggare)
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