Cinque euro per restaurare un centimetro quadrato del PALLIO BIZANTINO DI SAN LORENZO, donato a Genova nel XIII sec. da Michele VIII Paleologo.
Bastano infatti 40mila sottoscrittori – questo il numero dei quadratini in cui il prezioso tessuto è stato virtualmente diviso – per contribuire a salvare un’opera straordinaria che rappresenta un vero e proprio monumento della storia genovese e un elemento di identità.
La preziosa opera – che narra episodi e martirio della vita dei Santi Lorenzo, Ippolito e Sisto – presenta gravi problemi di degrado e ha bisogno di un profondo intervento.
Attualmente si trova all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per le delicate operazioni di restauro e tornerà – grazie dunque anche alla generosità dei cittadini – a far parte del percorso del Museo di Sant’Agostino tra due anni.
I VERSAMENTI potranno essere effettuati attraverso il conto corrente bancario intestato a "Lions Club Genova Sant’Agata AVB per il Pallio" (IBAN: IT74A0200801419000101913689) oppure di persona presso il Museo di Sant’Agostino (Piazza Sarzano 35 r), al Bookshop dei Musei di Strada Nuova in Via Garibaldi e presso la sede dell’Associazione Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale a Palazzo Ducale in Piazza Matteotti.Tutti coloro che contribuiranno a questa importante operazione riceveranno un attestato da parte del Comune di Genova e potranno verificare anche visivamente il “peso” della raccolta di fondi via web.
Sui siti www.mecenatecon5euro.museidigenova.it e www.museidigenova.it verrà infatti approntata un’immagine del Pallio con i quadratini “restaurati” che riporteranno il nome dei generosi sottoscrittori. Quaranta cittadini avranno anche la possibilità di controllare i lavori recandosi direttamente a Firenze, grazie ad una speciale iniziativa dei Musei di Genova che consentirà ad un mecenate scelto tra mille sottoscrittori di usufruire di un ingresso all’Opificio delle Pietre Dure, Istituto solitamente chiuso al pubblico. L’iniziativa “Mecenate con 5 euro” è promossa in collaborazione con il Lions Club Genova Sant’Agata – Alta Val Bisagno, che sta organizzando iniziative di sensibilizzazione ad hoc, e con l’Associazione Amici dei Musei Liguri e di Palazzo Ducale.
LA STORIA.
Nel 1261 l’imperatore Michele VIII Paleologo riconquistava Bisanzio grazie al supporto dei Genovesi, che riuscivano così a spodestare l’Impero Latino d’Oriente, prodotto della IV Crociata condotta nel 1204 dai Veneziani.
In segno di riconoscenza l’Imperatore, oltre a grandi privilegi commerciali, donava alla città ligure un pallio in sciàmito di seta destinato ad ornare l’altar maggiore della cattedrale di San Lorenzo.
L’OGGETTO.
Questo prezioso tessuto, di ineguagliabile qualità (sciàmito significa “a sei spolette”, “a sei fili”, a indicare la qualità della lavorazione e la robustezza del risultato), decorato con fili colorati e d’oro e d’argento, rimase in Duomo fino al 1663, poi trasmigrò presso i Padri del Comune e, da lì, alla fine dell’Ottocento, in Palazzo Bianco. E’ stato poi trasferito nel Museo di Sant’Agostino, dove ritornerà a conclusione dei lavori. Il Pallio narra episodi e martirio della vita dei santi Lorenzo, Ippolito e Sisto. La descrizione si svolge su due registri e presenta, al centro del registro superiore, San Lorenzo che introduce l’imperatore bizantino, con l’arcangelo Michele, suo protettore, nella chiesa genovese. Il Paleologo viene posto in stridente contrasto col perfido Decio, imperatore romano persecutore di cristiani e protagonista delle storie rappresentate, assieme ai tre Santi martiri.






